Svariati e sempre più numerosi sono i regimi alimentari ai giorni nostri: vegetariani, vegani, crudisti, fruttariani, pescetariani e onnivori. Ma in cosa si differenziano l’uno dall’altro?
Al giorno d’oggi sempre di più sono le persone che decidono di modificare la propria alimentazione, che sia per motivi di salute, di intolleranze, motivi etici o semplicemente per gusto e preferenza. E, in genere, queste modifiche vengono apportate eliminando uno o più alimenti “tradizionali” e sostituendoli con uno differente.
Numerose sono le varianti alimentari e tra queste le più conosciute sono lo stile vegetariano e vegano; anche se per molti individui vi sono ancora difficoltà nella comprensione, si tratta di due tipi di alimentazione molto simili per alcuni versi, ma con importanti differenze da sottolineare. E poi vi sono altri regimi alimentari che sembrano essere meno conosciuti, seppur piuttosto diffusi: come fruttariani e crudisti.
Sarà per la poca conoscenza o informazione, ma spesso ci si confonde: una dieta vegetariana a volte diventa sinonimo di dieta vegana, mentre quella vegana diventa equivalente di dieta crudista, e via dicendo. Sarebbe quindi opportuno fare un po’ di chiarezza.
Svariati e sempre più numerosi sono i regimi alimentari ai giorni nostri, ma in cosa si differenziano l’uno dall’altro è per molti ancora motivo di confusione.
È bene fare un po’ di chiarezza su queste abitudini alimentari che spesso non si riescono a comprendere.
Non mangiano nessun tipo di carne e pesce. Lo scopo di questo regime alimentare è principalmente il non ritenere etico uccidere gli animali per cibarsene, in quanto esseri innocenti. Un vegetariano mangia cibi di origine animale, come il latte e le uova, ma non mangia né le carni né i prodotti estratti da scarti di lavorazione della carne animale (come lo strutto o la colla di pesce).
In genere si tratta di persone che prestano molta attenzione anche al modo in cui vengono trattati gli animali, scegliendo di consumare i prodotti che da loro ne derivano purché siano fonti che garantiscono un trattamento equo negli allevamenti.
Tra i vegetariani c’è un’ulteriore distinzione di cui si parla poco: i latto-ovo-vegetariani, che consumano latte, formaggi e uova; i latto-vegetariani, che consumano latte e formaggi ma non uova e gli ovo-vegetariani, che, al contrario, consumano le uova ma non il latte e i formaggi. È un regime alimentare di cui si hanno notizie sin dal 600 a.C., all’epoca era una pratica molto diffusa.
Anch’essi evitano di mangiare qualsiasi tipo di carne animale (che sia essa di terra o di mare) ma, al contrario dei vegetariani, non consumano nemmeno i cibi di origine animale, compresi i loro derivati (latte, latticini, uova, miele). Il loro regime alimentare si basa sul fatto che gli animali non devono né essere uccisi per cibarsene, né di farli soffrire e sfruttarli per le esigenze alimentari dell’uomo.
Inoltre, di solito, il vegano non si limita solo all’alimentazione, bensì la sua scelta coinvolge anche altri aspetti di vita, ad esempio il non frequentare zoo e acquari e il non utilizzare indumenti di tessuto di derivazione animale (lana, seta, cuoio, etc). Secondo alcune ricerche, il termine “vegan” è nato in Inghilterra nel 1944.
Fanno parte della categoria del regime alimentare vegano, la sostanziale differenza è che i crudisti non cuociono i cibi o comunque consumano cibi cotti a bassissima temperatura (non oltre i 40° C).
Si tratta di una categoria che sembra riconducibile al “Vangelo della Pace” appartenente al ceppo ebraico degli Esseni (metà del II secolo a.C.) e ritrovata poi nell’ultimo secolo in seguito alla diffusione di svariate teorie nutrizionali e scientifiche, secondo cui la cottura dei cibi possano danneggiare i nutrienti degli alimenti.
I crudisti si assicurano inoltre di assumere alimenti di stagione, non lavorati e prevalentemente biologici; e ammettono alimenti fermentati, essiccati, centrifugati e marinati. Quella dei crudisti è però una tesi che ha visto molti scontri, in quanto è stato dimostrato scientificamente che la bollitura e la cottura dei cibi sono fondamentali per l’eliminazione di batteri, responsabili di virus dannosi per la salute dell’uomo.
Sono coloro che assumono esclusivamente i prodotti della terra, e nemmeno tutti. Consumano alcuni tipi di frutta, compresa la frutta secca, alcuni ortaggi e semi, purché non si tratti di parti della pianta come le foglie, le radici o il fusto. In questo caso si parla anche di convinzione etica: nel caso dei vegani legata alla volontà di non nuocere agli animali, mentre per i fruttariani queste convinzioni si estendono anche alle piante, in quanto esseri viventi che vanno trattate con rispetto.
Si tratta di un regime alimentare molto particolare e variegato, vi è infatti da sapere che vi sono diverse correnti di questo ceppo: vi sono fruttariani che mangiano solo i frutti maturi e caduti a terra; così come quelli che consumano anche semi e frutta secca; chi mangia anche legumi, miele, cioccolato e olio d’oliva; e chi mangia solo frutta cruda e chi ancora sia cruda che cotta. Alcune ricerche sostengono che il fruttarismo sia nato in Germania nel 1800.
Si tratta di un regime alimentare semi-vegetariano, in quanto non viene mangiata la carne e le proteine vengono assunte attraverso legumi, frutta secca e con l’integrazione di pesce e crostacei.
Sembrerebbe una dieta evoluta da quella vegetariana, dettata da motivi per lo più di salute: quindi vegetariani che ammettono il consumo del pesce nella propria alimentazione. Ma questa categoria non è considerata ufficialmente vegetariana, dal momento che la Vegetarian Society – la più antica organizzazione vegetariana al mondo, fondata nel settembre 1847 in una città dell’Inghilterra – considera “dieta vegetariana” qualsiasi regime alimentare che esclude l’assunzione di qualunque forma di carne.
Sono molte le persone che ritengono che non si possa vivere senza mangiare né carne né pesce né altri alimenti di origine animale, a dirlo sono in particolare gli onnivori, che vanno per la maggiore; ma sono sempre di più le persone che tendono con il tempo a modificare il proprio regime alimentare. Inoltre, se questa teoria fosse vera, probabilmente molti vegetariani e vegani non sarebbero sopravvissuti seguendo un regime alimentare differente per anni.
Secondo alcune ricerche, risulterebbe che soprattutto lo stile di vita alimentare vegetariano e quello vegano siano aumentati nel tempo.
Lo stesso rileva ad esempio l’indagine Eurispes – ente privato italiano che si occupa di Studi Politici, Economici e Sociali – 2021, che stima un aumento di vegetariani e vegani nel nostro Paese; specialmente per i vegani, che rispetto al 2020 sono aumentati del 9%.
Mentre altri regimi alimentari, come crudisti e fruttariani, vanno per la minoranza; ma, come per ogni scelta alimentare, occorre semplicemente prestare attenzione ai nutrienti che apportiamo nella nostra dieta, soprattutto se vengono esclusi una serie di alimenti. Per tale motivo quando l’individuo tende a modificare la propria alimentazione ricorre anche all’utilizzo di integratori e vitamine.
Molte sono le persone che non riescono a cogliere immediatamente uno stile alimentare differente dal proprio, forse complice anche le idee radicate nella propria cultura. Ma a prescindere da tutto, le scelte alimentari sono comunque individuali e assolutamente soggettive, che siano per motivi di salute, etici o preferenze.
L’importante è che sia una scelta consapevole, eseguita nel modo corretto – magari con l’aiuto di un esperto nel campo della nutrizione se necessario – e nel pieno rispetto della propria persona e delle scelte alimentari altrui, che siano esse condivise o meno.
Valeria Glaray