Da tempo è ormai ritenuto che la presenza di un animale in famiglia sia indice di benessere e di riduzione dello stress, ma si potrà dire lo stesso sul luogo di lavoro?
Da lungo periodo molte aziende discutono sulla possibilità di permettere ai dipendenti di portare con sé, in ufficio, i propri animali domestici e numerosi sono gli studi che confermano come la loro presenza in questo ambito favorisca appunto il benessere, riduca lo stress e aumenti sia la produttività che la serenità dei dipendenti. E a cominciare pare essere l’Università di Verona, che promuove l’iniziativa Smart pet working…in office.
Secondo quanto afferma il Rettore Pier Francesco Nocini: “Avere accanto il proprio pet sembra che migliori notevolmente la performance lavorativa perché rende l’atmosfera più rilassata, stimola la creatività e agevola l’interazione tra i colleghi. Avendo molto a cuore il benessere dei dipendenti del nostro ateneo, abbiamo ritenuto di portare avanti e accelerare questa iniziativa, anche per cercare di rendere più agevole il rientro post lockdown, per quanti si trovano a gestire un distacco brusco con il proprio pet”.
Sembra quindi essere l’Ateneo scaligero fra i primi enti pubblici italiani ad offrire la possibilità ai dipendenti di portare appresso i propri animali in ufficio; il cui obiettivo è quello di favorire il benessere, la serenità, ridurre lo stress e aumentare il livello di attività fisica e produttività di chi vi lavora al suo interno.
L’accesso negli uffici – previa approvazione da parte dei responsabili e dei colleghi, qualora si condivida l’ufficio con altri – sarà consentito a gatti e a cani di piccola o media taglia, tenendo conto dell’indole di ciascun animale. Mentre per altri tipi di animali domestici e a cani di grossa taglia sarà necessaria una valutazione comportamentale che avverrà caso per caso. Per evitare però che questi non arrechino disturbo nello svolgimento delle mansioni dei colleghi, non potranno accedere in diversi luoghi, fra i quali: sale conferenze e riunioni, aule didattiche, sale studio, spazi mensa, laboratori, aree destinate al coffee break o in uffici che prevedono il diretto e continuativo contatto con il pubblico.
E, naturalmente, pur considerando i vantaggi, i proprietari saranno responsabili del comportamento e dell’igiene dei propri animali durante la loro permanenza all’interno del luogo di lavoro. Quindi, ed ovviamente, il tutto si svolgerà attenendosi nel pieno rispetto del regolamento interno e dei colleghi, valutando le esigenze di tutti, la tutela dell’animale stesso e rendendola così un’iniziativa lodevole.
La notizia ha cominciato a spargersi e se da una parte in molti hanno accolto con grande entusiasmo questa nuova iniziativa, dall’altra non sono mancati i commenti delle persone contrarie che, a loro dire, non porterebbe a nessun aumento di produttività da parte del dipendente bensì ad una perdita di tempo e ad una serie di possibili “scusanti”.
Inoltre tra i favorevoli a questa iniziativa ci si domanda se anche altri enti pubblici ed in altre città italiane vi sarà la possibilità di testare direttamente e in prima persona questa esperienza.
Valeria Glaray