“Mens sana in corpore sano”
Sono molteplici i motivi che spingono una persona a praticare dello sport: c’è chi vuole perdere peso ma non vuole rinunciare al buon cibo, chi vuole vedere la tartaruga sul proprio addome, chi arriva con i sensi di colpa poco prima della prova costume, chi pratica per staccare la spina dalle preoccupazioni e lo usa come valvola di sfogo.
Tuttavia l’allenamento va ben oltre ai soli risultati fisici, questo può infatti essere fonte di benessere mentale. Andare in palestra o praticare uno sport aiuta a migliorare la propria concentrazione e, di conseguenza, permette di sviluppare al meglio le proprie capacità.
Ma quando la propria routine quotidiana è così piena di impegni, risulta difficile conciliare anche l’attività fisica. Eppure coniugare l’aspetto lavorativo o lo studio – parti fondamentali nella vita di tutti i giorni – e lo sport non è così impossibile.
Negli ultimi anni, inoltre, vi sono stati dei cambiamenti rispetto ad alcune realtà lavorative, dovuto dal fatto che i datori di lavoro hanno puntato molto sulla salute dei propri dipendenti.
Infatti, secondo alcune ricerche, sembra che poco più del 60% dei datori di lavoro italiani supporti lo stile di vita salutare dei propri dipendenti: chi proponendo un supporto nutrizionale e del cibo sano nelle mense aziendali, chi assicurando un job coach, chi ancora predisponendo delle palestre o dei programmi yoga; il tutto perché molti pensano che praticare sport sul posto di lavoro non sia utile solo al lavoratore dipendente, bensì all’intera azienda.
Quindi, oltre al seguire una corretta e sana alimentazione, ci sono molte ragioni per cui mantenersi attivi dal punto di vista fisico. Inoltre alcune ricerche hanno evidenziato che poco più di venti milioni di italiani soffrono di mal di schiena, mal di testa, affaticamento visivo, stress e altri disturbi causati in gran parte da cattive abitudini e da eccessive pressioni lavorative a cui si è quotidianamente esposti. E l’attività fisica rappresenta una valida soluzione a favore del benessere psicofisico sul posto di lavoro.
Secondo alcune ricerche, sembra che il 60% dei lavoratori che praticano un’attività fisica abbia riscontrato un aumento della propria produttività: una maggior organizzazione del tempo, un miglioramento dell’umore, una migliore prestazione intellettiva e sono meno portati ad avere cali di attenzione, specie nei giorni stessi in cui si allenano.
Sono molti gli studi e le ricerche che hanno rilevato quanto perfetto sia il binomio sport-lavoro, per fare alcuni esempi:
E, come per l’ambito lavorativo, il campo degli studi non fa eccezione.
Secondo alcune ricerche gli italiani risulterebbero i più attenti al benessere psicofisico e l’80% dei lavoratori rende di più in ufficio proprio grazie allo sport.
I numeri ad oggi non risultano ancora elevati e le percentuali sono minori rispetto al resto del mondo, ma anche nel nostro Paese l’idea della palestra in ufficio si sta facendo strada: alcune statistiche sostengono che circa il 40% delle aziende dispone di strutture sportive, anche se solo il 30% permette di fare sport durante le ore d’ufficio.
Riassumendo, molti sono i datori di lavoro che valutano l’idea di riservare uno spazio fisico per una palestra interna all’azienda, perché quello dello sport e del lavoro è un binomio perfetto: apre la mente, fortifica il fisico, muta il temperamento, diminuisce lo stress e aumenta la creatività e la motivazione. E, oltre a guadagnarci il lavoratore stesso, ci guadagna anche l’azienda in una maggiore produttività.
Praticare dello sport nel luogo di lavoro è una normalità in molti paesi, fra i quali la Svezia, il Giappone ed alcuni paesi del Nord Europa. Un vantaggio, quindi, sia per chi lo pratica sia per chi lascia praticare.
Valeria Glaray