I trattamenti osteopatici in età pediatrica sono sempre più richiesti per alleviare, soprattutto nei bambini e nei neonati, le tensioni acquisite prima della nascita o durante il parto e molto spesso numerosi genitori, in particolar modo le mamme, si chiedono quando sia opportuno rivolgersi all’osteopata per il proprio figlio.
Gli esperti spiegano che l’osteopatia si definisce principalmente come un tipo di medicina preventiva ed in quanto tale è consigliata sempre, non solo a seguito di un evento traumatico che può portare disfunzioni acute e temporanee.
L’osteopatia è riconosciuta in molti paesi del nord Europa ed i trattamenti osteopatici risultano molto importanti, specie sui neonati, in quanto sono utili per evitare l’insorgere di alcune problematiche nel medio-lungo periodo, influenzando positivamente il sistema nervoso, quello linfatico e l’apparato muscolo-scheletrico.
Molte sono però le persone che pensano ad un osteopata come ad un professionista che fa “scrocchiare” le parti del corpo umano e non farebbero mai toccare il proprio figlio da tali persone, seppur esperte. In realtà questi si occupano di trattamenti delicati sui bambini e per niente traumatici, che possono evitare lunghi e dolorosi percorsi di cura una volta adulti.
L’osteopatia interviene su persone di tutte le età, anche se si rivela estremamente utile sin dalla vita intrauterina e dai primi giorni di vita del bambino.
L’approccio osteopatico considera il bambino un’unica entità composta da corpo e mente, parte infatti dal presupposto che il benessere della sfera emozionale influenzi il corpo e viceversa. Nel caso specifico dei bambini, l’intervento dell’osteopata può rivelarsi importante già dal momento della nascita stessa, in quanto il piccolo vive il suo primo evento traumatico: il passaggio della testa del neonato nel canale pelvico subisce delle pressioni che si riveleranno essenziali per il successivo sviluppo cranico.
Quindi in caso di parto naturale il trattamento osteopatico è utile per alleviare gli stimoli e lo stress a cui il neonato viene sottoposto. Mentre nel caso di parto cesareo vengono a mancare queste componenti e l’osteopata diventa un utile aiuto nel coadiuvare il corretto sviluppo nell’ossificazione delle ossa craniche del neonato, evitando eventuali disfunzioni e salvaguardando l’equilibrio funzionale del bambino.
L’osteopatia può essere di grande supporto:
Gli esperti affermano che il trattamento osteopatico può rivelarsi utile per porre rimedio a determinate situazioni che possono minare l’equilibrio funzionale del bambino, tra le quali:
Quindi l’osteopatia neonatale e pediatrica, grazie ad un approccio composto di pressioni delicate e non invasive, aiuta il bambino a liberarsi dalle tensioni stimolando la sua capacità di autoregolazione (e quindi di autoguarigione).
I trattamenti osteopatici sono adatti a qualsiasi età dell’individuo e quelli nei bambini sono ormai in continua crescita, mirano al loro benessere e procurano in genere un sollievo ed un rilassamento immediato. L’osteopata valuta eventuali disfunzioni e mediante alcune tecniche manipolative delicate cerca di ripristinarne l’equilibrio agendo sui diversi sistemi del corpo: circolatorio, respiratorio, fasciale, viscerale, nervoso e muscolo-scheletrico.
Gli studi dimostrano che un controllo periodico annuale contribuisce ad un sano sviluppo dell’organismo, prevenendo le problematiche di origine posturale sempre più diffuse. L’approccio osteopatico pediatrico può alleviare le tensioni meccaniche acquisite nei bambini, che sia durante la gravidanza, al momento del parto (sia naturale che cesareo) o durante la sua crescita e si occupa di porre rimedio a numerose problematiche, quali: coliche e reflusso gastrico, stipsi, disturbi del sonno, torcicollo, problemi posturali, ritardi nello sviluppo psico-motorio e molto altro.
In caso di eventuali dubbi o perplessità è comunque consigliato rivolgersi ad un osteopata professionista ed avere una corretta informazione sugli eventuali processi di cura ad ogni eventuale problematica.
Valeria Glaray