• 2 Novembre 2024
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Il Metodo Montessori, dai giochi all’ambiente circostante

Il bambino deve manifestare la propria spontaneità in piena e totale libertà e l’adulto deve lasciarlo libero di esprimersi. Ed è questo l’obiettivo che sta alla base del Metodo Montessori. Si tratta di un metodo famoso, che rivoluzionò completamente la concezione dell’istruzione e dell’educazione del bambino. Tale metodo nacque grazie al lavoro ed alle opere di Maria Montessori, da cui prese infatti il nome, e si diffuse a livello internazionale.

Maria Montessori – educatrice, pedagogista, medico, filosofa, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana – nel 1907, a Roma, fondò un asilo in cui veniva applicato il metodo educativo montessoriano: la sua prima “Casa dei bambini”. Successivamente ne seguirono molte altre in Spagna, Olanda, Inghilterra e America, dove si tenevano veri e propri corsi internazionali per apprendere ed applicare questo nuovo metodo.

Secondo l’ideatrice di questo metodo, l’adulto deve lasciare il bambino libero nella sua spontaneità e deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla, ricreando ambienti adatti che possano aiutarlo ad interfacciarsi con la vita di tutti i giorni e fornendo oggetti pedagogici studiati appositamente per favorire lo sviluppo intellettuale del bambino.

Lasciare il bambino libero di muoversi, senza interferire, gli permetterà di imparare e di autocorreggersi pensando a soluzioni che gli permetteranno di risolvere gli ostacoli che si troverà di fronte.

I giochi secondo il metodo Montessori

Il gioco è un’attività fondamentale per la vita di ciascun individuo, ci accompagna in ogni tappa della nostra crescita e non significa solo divertimento, bensì è anche un modo per conoscere se stessi e gli altri, esprimersi e sperimentare; inoltre è importante per lo sviluppo psicofisico.

Il Metodo Montessori sollecita l’intelligenza del bambino fin dalla tenera età e prevede determinati tipi di giocattoli realizzati in stoffa o con il legno, quest’ultimo è un materiale ritenuto leggero e genuino e secondo l’ideatrice di tale metodo può donare al piccolo la capacità di autocorrezione.

Secondo le teorie montessoriane, i giochi devono stimolare la creatività, la curiosità e l’autonomia del bambino, fattori fondamentali nell’età infantile.

Sul mercato i giocattoli Montessori sono moltissimi, vari, colorati e adatti per le diverse fasce di età del bambino: dai sonagli alle figure tridimensionali, agli impilatori geometrici, ai giochi di logica, e via dicendo.

Secondo gli esperti è importante distinguere i giochi educativi (o pedagogici) dai giochi didattici: i primi sono i giochi realizzati per il neonato o per i bambini in età prescolare e sono realizzati per stimolare il naturale sviluppo del bambino dal punto di vista sociale, sensoriale, nel linguaggio e nelle attività psicomotorie; mentre i secondi possono avere un vero e proprio scopo formativo (giochi propedeutici all’attività scolastica).

  • Un bambino di 3 mesi inizia a sviluppare la coordinazione mano-bocca e a riconoscere i volti umani, ma soprattutto è attratto dagli stimoli sonori. Quindi in questo periodo i sonagli ed i giochi musicali, come i carillon ed i pupazzi sonori, attivano la stimolazione uditiva e possono essere utilizzati per attirare la sua attenzione e fargli compiere dei movimenti. Inoltre i giochi in stoffa, come la palla sensoriale, sarà utile affinché il bambino conosca e sviluppi interamente la concezione dei sensi.
  • Fino ai 3 anni di età il bambino è un esploratore e necessita di un ambiente da scoprire con l’utilizzo dei cinque sensi. I materiali che gli si propongono dovranno quindi essere curati e realizzati con materiale naturale (come il legno, la ceramica, il vetro ed il metallo). Secondo gli esperti, le esperienze che i bambini vivranno in questo periodo della vita porranno le basi per la loro crescita.
  • Dai 3 ai 6 anni il bambino vive la scuola dell’infanzia, un arco temporale che vede il piccolo classificare le sue conoscenze ed affinare le competenze acquisite nel primo triennio (manualità, coordinamento motorio, linguaggio, relazione).
  • Dai 6 anni il bambino entra in un’altra fase del suo sviluppo, chiamato il “piano dell’astrazione”. A questa età si entra nel periodo del rapporto tra pari, della cooperazione e dello scambio. Alla scuola primaria il metodo Montessori prevede che la libertà, la responsabilità e l’autonomia vengano garantite al bambino per tutta la giornata, questo verrà educato considerando se stesso in prima persona (i suoi interrogativi) e considerando gli stimoli dell’ambiente circostante.
Metodo Montessori

Esempi di giochi ed attività Montessori

Gli esperti hanno individuato alcuni giochi ed attività della linea Montessori più utilizzati dagli adulti, a seconda dell’età del bambino:

  • I travasi. Sono tra le attività più amate dai bambini, specialmente tra il primo ed il terzo anno di età. Il primo materiale da travasare in genere è solido e di grandi dimensioni, poi sempre più piccolo e si aggiunge il genere liquido. Inizialmente il travaso avviene con le mani, poi con un cucchiaio o una paletta ed in seguito con spugne e contagocce.
  • Le nomenclature classificate. Sono le raccolte di immagini organizzate secondo criteri di ordine sensoriale o culturale o secondo insiemi logici di appartenenza. Dai 18 mesi si possono proporre attività che favoriscono lo sviluppo linguistico e dai 3 anni è consigliabile abbinare anche la scritta, che consentirà al bambino di prendere confidenza con il segno grafico corrispondente.
  • Forme e colori. Un tappeto, qualche forma geometrica o dei cartoncini colorati in tinta unita. Scelta la forma o il colore si mette l’oggetto in un angolo del tappeto e il bambino dovrà cercare nell’ambiente circostante 5-10 oggetti che abbiano la stessa forma o lo stesso colore.
  • Attività di vita pratiche. Sono comprese tutte le azioni che favoriscono lo sviluppo dell’autonomia nella cura di sé e dell’ambiente: lavare le mani, apparecchiare, bagnare una pianta, lavare uno specchio, etc.
  • Avvio alla scrittura. Si mette della farina di mais in un vassoio e si sceglie uno di una serie di cartellini raffiguranti delle lettere o dei numeri. Il bambino cercherà di riprodurre all’interno del vassoio il segno riportato nel cartellino prescelto.

Da come si evince dagli esempi sopra citati, la semplicità è una delle caratteristiche dei giochi montessoriani ed è quindi possibile realizzare alcuni di questi tranquillamente in casa con gli oggetti che si hanno a disposizione.

Altri prodotti montessoriani sul mercato

Esistono sul mercato diversi prodotti che seguono il metodo Montessori e mirano a favorire ed incoraggiare il naturale sviluppo del bambino, rendendolo maggiormente consapevole delle sue capacità, ad esempio letti, tavoli, librerie ed altro mobilio.

Ma cosa distingue un mobilio tradizionale da uno montessoriano? Gli esperti affermano che le differenze sono evidenti, in quanto i mobili tradizionali sono pensati con logiche differenti dai mobili montessoriani.

L’idea, ad esempio, di una stanza montessoriana è che questa viene progettata per fornire al bambino la massima libertà ed autonomia, rispettando comunque tutti gli standard di sicurezza previsti.

Il metodo Montessoriano non è conosciuto solo nel nostro Paese, ma è applicato con grande successo soprattutto in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti. Motivo in più per cui si parla di arredare la casa e di utilizzare giochi didattici e libri in funzione del metodo Montessori.

  • Letto Montessori. Sono letti bassi che permettono al bambino di sentirsi libero di salire e scendere in piena autonomia e sono sprovvisti di sbarre, in quanto queste cambiano completamente la visuale del bambino, riconoscerà la sua libertà e la sua capacità di controllare ciò che gli accade intorno.
  • Tavole, sedie e sgabelli Montessori. Su misura di bambino e facilmente trasportabili da questo per poter allestire gli spazi a suo piacimento, oltre che per prendersene cura.
  • Vassoi Montessori. Vengono inseriti all’interno delle scaffalature aperte, per avere attività bene in vista e a disposizione del bambino durante l’intera giornata. Il materiale esposto richiama l’interesse del bambino e lo porta a svolgere un’attività individuale (o di gruppo se ne sente il desiderio).
Metodo Montessori

Conclusioni

Secondo Maria Montessori, l’ideatrice del Metodo Montessori, il bambino è dotato di competenze che deve sviluppare in modo autonomo e lo può fare scoprendo il mondo nel proprio ambiente educativo, un ambiente che deve essere preparato dall’adulto, il quale dovrà essere solo una figura di accompagnamento, senza interferire e favorendo così lo sviluppo intellettuale del bambino.

Il Metodo Montessori prevede l’imparare ad osservare il bambino e cercare di interpretare le sue azioni prima di intervenire. Intervenendo gli si potrebbe impedire di riuscire da solo nell’obiettivo da lui prefissato, togliendogli così la propria libertà ed autonomia.

I giochi montessoriani sono molto utili in quanto sollecitano l’intelligenza del piccolo fin dalla tenera età e un’altra cosa altrettanto fondamentale è l’ambiente che lo circonda, specialmente l’arredamento. Infatti ad oggi sul mercato sono sempre più richiesti i mobili montessoriani (tavoli, sedie, letti, armadietti, poltroncine, ripiani bassi ed agibili), perché sono costruiti a “portata di bambino” e gli permettono più libertà di movimento ed autonomia.

Valeria Glaray

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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