• 29 Dicembre 2024
  • BENESSERE

I cinque segreti per un’abbronzatura sana e durevole

Uno dei temi che, in questo particolare periodo dell’anno, interessano donne e uomini di tutte le età è l’abbronzatura, oggi sinonimo di bellezza e benessere.

Che siate al mare o in montagna, ecco i 5 segreti per abbronzarsi bene, in fretta e senza scottarsi, ovvero provocando danni più o meno seri all’epidermide:

  1. Per evitare di scottarsi il primo giorno, non partire per le vacanze senza aver fatto vedere per tutta l’estate il sole alla pelle. Dopo un intero inverno al chiuso la pelle ha bisogno di riabituarsi ai raggi solari e per questo motivo occorre cercare, anche solo durante le pause dal lavoro, di stare il più possibile all’aria aperta e al sole in modo che la pelle riattivi le sue difese;
  2. Prendere il sole poco per volta e con costanza, utilizzando sempre la protezione solare, partendo da una gradazione più alta i primi giorni e a scendere quando la pelle comincia a colorarsi; mettersi la crema solare non significa “non abbronzarsi” bensì proteggere la pelle dagli effetti negativi dei raggi solari che scottano e macchiano la pelle, in particolare le pelli chiare. Inoltre, a fine esposizione sarebbe bene spalmare un buon doposole contenente vitamine e acido ialuronico, per mantenere a lungo una tintarella uniforme ed intensa;
  3. Una doccia veloce è da preferire ad un lungo bagno: la permanenza in acqua porta infatti a perdere l’abbronzatura. Per il medesimo motivo, è meglio non utilizzare detergenti troppo sgrassanti e preferire quelli delicati.;
  4. Quando parliamo di abbronzatura, anche l’alimentazione può essere di grande aiuto. Tanta frutta e verdura di stagione, in particolare pomodori, carote, lattuga, zucca gialla, fragole, albicocche, meloni e cocomeri favoriranno produzione di melanina e quindi l’abbronzatura;
  5. In ultimo, ma non ultima per importanza, l’idratazione, sia esterna sia interna. Quella esterna può essere ottenuta bagnando di tanto in tanto la pelle con acqua dolce e quella interna può essere ottenuta bevendo il famoso litro e mezzo d’acqua al giorno, da affiancare al consumo di frutta e verdura fresche.

abbronzatura
(Unsplash)

Un consiglio aggiuntivo per questi giorni di vacanza è quello di associare al benessere fisico anche quello psichico, prendendosi una vera e propria pausa dalla routine dei giorni lavorativi e svolgendo attività diverse da quelle di sempre.

Si potrebbe, per esempio, fare un po’ di attività fisica e se si trascorrono le vacanze al mare fare delle belle nuotate rigeneranti. Soprattutto dopo questo stressante periodo di pandemia, è opportuno sconnettere un po’ la mente, dedicandosi ad attività quali la lettura, l’ascolto di buona musica, ma anche solo un po’ di conversazione mondana in spiaggia. Anche questo aiuta a creare una bella abbronzatura.

L’abbronzatura nella storia

Il rapporto dell’umanità con l’abbronzatura è cambiato profondamente nei secoli, questo in relazione ai cambiamenti socio-economici avvenuti nella storia.

Fin dai tempi degli antichi romani, l’abbronzatura era disprezzata dalle classi sociali più agiate che la ritenevano caratteristica dei poveri, costretti a lavorare per molte ore nei campi. Molte testimonianze mostrano infatti come le nobildonne dell’antica Roma si proteggessero dal sole per mantenere la loro pelle candida.

L’associazione fra l’abbronzatura e la parte più povera della popolazione continuò fino alla fine del diciannovesimo secolo. A partire dai primi anni del ventesimo secolo, l’opinione sull’abbronzatura iniziò lentamente a cambiare, anche grazie alla scoperta di come la luce ultravioletta potesse essere un’alleata per combattere alcune malattie della pelle.

Coco Chanel (Wikipedia)

L’abbronzatura firmata Coco Chanel

Un’ulteriore svolta avvenne intorno agli anni ’20, quando la nota stilista Coco Chanel tornò da una vacanza in Costa Azzurra abbronzata e fece scalpore sulle clienti che cercarono di imitarla. Il mutamento radicale avvenne però a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, quando lo sviluppo economico e del turismo portò ad un vera e propria passione per l’abbronzatura.

La tintarella divenne sinonimo di benessere, piaceri ed avventure, mentre il colorito pallido divenne un tratto caratteristico delle classi meno abbienti, costrette a lavorare chiuse in ufficio o in fabbrica.

È un bene che la nostra relazione con la luce solare sia mutata rispetto ai secoli scorsi, poiché una bella abbronzatura ci rende più sani e radiosi.

Elisa N.

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