• 25 Dicembre 2024
  • BENESSERE

Forest Bathing, che cos’è e quali sono i benefici per l’uomo

Tralasciando per un momento il periodo pandemico in cui ci siamo imbattuti in questi ultimi tempi, si può dire che negli ultimi anni si è diffusa sempre di più nell’uomo la voglia della riscoperta della natura.

Infatti sono sempre di più le persone che, programmando una vacanza o una gita, hanno preferito i luoghi in cui vi era un contatto più profondo con la natura. Il tutto per la ricerca del proprio benessere psicofisico e per “disintossicarsi” dalla vita frenetica quotidiana.

Basta pensare, ad esempio, alla routine, all’inquinamento della città, al continuo utilizzo della tecnologia, tutti fattori che, talvolta, fanno desiderare all’individuo di volersi prendere una pausa ed immergersi nella natura.

Da qui sono nate svariate attività, tra cui quella del Forest Bathing, che letteralmente significa “bagno nella foresta”. Si tratta di una pratica che ha origini lontane – derivanti dalla cultura giapponese, in cui si chiama Shinrin-yoku – e che permette una connessione con la natura traendone beneficio ed energia da tutto ciò che ci circonda.

Con il termine “bagno nella foresta” verrebbe in automatico pensare all’acqua e a farsi un bagno nelle acque dei fiumi o dei ruscelli, ma è un’interpretazione errata. In realtà il Forest Bathing consiste nel passeggiare nei boschi, quindi è un’esperienza immersa nel verde, capace di rigenerare corpo e mente grazie ai benefici di tutto ciò che ci circonda (piante, foglie, terra, etc) e che agisce sul sistema nervoso dell’uomo.

Inoltre aiuta molto praticare esercizi di respirazione e di meditazione immersi nel verde e nella natura.

forest bathing

Le origini ed i benefici del Forest Bathing

Come accennato in precedenza, il Forest Bathing è una disciplina che ha origine in Giappone e che ha iniziato a diffondersi verso i primi anni Ottanta, quando il governo giapponese sostenne questa pratica destinandone dei fondi per la sua diffusione.

In origine il Forest Bathing era chiamato “Shinrin-yoku”, termine coniato nel 1980 dal ministro dell’agricoltura giapponese, traducibile con l’espressione “trarre beneficio dall’atmosfera della foresta”, solo successivamente gli americani lo ribattezzarono “Forest Bathing”.

Questa pratica è arrivata anche nel nostro Paese da qualche anno e, per fortuna, i luoghi verdi e rigeneranti in cui immergersi per farne beneficiare a corpo e mente non mancano.

Seppur poche e semplici, vi sono però delle regole per svolgere questa disciplina: innanzitutto bisogna passeggiare lentamente in mezzo alla natura, respirando e rilassandosi, dopodiché, mentre si cammina fra le piante e la vegetazione, si deve cercare di respirare con il diaframma.

Inoltre diversi studi scientifici hanno accertato che i profumi rilasciati dalla natura, il contatto con la vegetazione del bosco ed i suoi suoni contribuiscono alla sensazione di relax.

Svolgendo questa disciplina, infatti, si potranno notare molteplici benefici per l’uomo: un abbassamento della pressione sanguigna, una diminuzione dello stato di nervosismo, un rafforzamento del sistema immunitario dell’organismo. Inoltre migliora l’umore, riduce lo stress, l’ansia, la depressione, la rabbia, l’insonnia e aiuta a sviluppare la concentrazione e a diventare più consapevoli del momento presente.

Il consiglio degli esperti è quello di assaporare appieno il momento e le sensazioni che ne derivano, utilizzando tutti i cinque sensi e concentrandosi sul proprio respiro.

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Conclusioni

Secondo alcune ricerche, sembra siano circa cinque milioni le persone che praticano il Forest Bathing in Giappone, in quanto è un’attività ritenuta a tutti gli effetti una medicina preventiva.

Inoltre la Forest Therapy Society di Tokio – Organizzazione senza scopo di lucro che identifica le aree con boschi e itinerari praticabili esaminati e scientificamente riconosciuti nell’efficacia – ha certificato una sessantina di siti di terapia forestale nel paese.

Nel tempo questa pratica è giunta sino a noi, dove vi sono molti luoghi adatti per dedicarsi ad essa e, ad oggi, vi sono anche dei percorsi organizzati e dedicati adatti a tutta la famiglia. Infatti, secondo alcune ricerche, si può parlare di una vera e propria Forest Therapy anche in Italia, ufficialmente riconosciuta.

Gli esperti suggeriscono di dedicare a questa attività almeno due ore a settimana, mettendo da parte i dispositivi tecnologici per non essere distratti e, respirando profondamente, passeggiare in mezzo alla natura concentrandosi su di essa e sulle sensazioni che questa suscita in ognuno di noi.

Valeria Glaray

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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