L’arrivo dei denti è un momento che provoca spesso ansia per un genitore, che in genere si preoccupa sia nel caso di ritardo del primo dentino sia al pensiero del proprio piccolo che piange per il malessere di questa sua esperienza. Gli esperti spiegano che si tratta di preoccupazioni comprensibili ma spesso infondate, perché ogni bambino ha i propri tempi e non tutti i sintomi possono ricollegarsi alla dentizione.
I denti da latte sono 20, ogni semi-arcata ne conta 5 e più precisamente: un incisivo centrale ed uno laterale, un canino, un primo ed un secondo molare. La dentizione nei bambini è ritenuto un momento delicato dell’infanzia, questi non ricorderanno niente di quel fatidico periodo, al contrario invece dei genitori, soprattutto se si troveranno a passare molti momenti della giornata e molte notti insonni nel tentativo di alleviare il dolore delle gengive dei piccoli.
Ciò che può essere d’aiuto è sapere che, in genere, la dentizione decidua (ovvero i denti provvisori, quelli “da latte”) inizia con l’eruzione degli incisivi centrali inferiori, che avviene fra i 4-7 mesi del bambino, per poi completarsi con i secondi molari nel terzo anno di età. Ma il calendario della dentizione è solo indicativo, può infatti succedere che il primo dentino faccia la sua comparsa solo dopo il primo compleanno.
L’Accademia Americana di Pediatria sostiene che se il bambino è in buona salute non vi sono motivi per preoccuparsi di una dentizione tardiva, ma se questo ha un’età superiore ai 18 mesi e ancora non presenta alcun segno di avvio della dentizione suggeriscono un controllo da un dentista specializzato per escludere eventuali problematiche (mancanza di spazio nell’arcata dentale, infezioni delle gengive, agenesia genetica o traumi a livello della bocca che hanno potuto danneggiare le gemme dentarie).
I neonati non sono in grado di comunicare il motivo del loro malessere, ma quando i tempi sono maturi è possibile ricollegare molti sintomi alla dentizione, tra quelli tipici vi sono:
Gli esperti spiegano la possibilità che nei giorni successivi all’eruzione dei primi dentini possano presentarsi episodi sporadici di febbre o di diarrea nel bambino, ma in questi casi si sostiene siano sintomi legati più ad una debolezza del sistema immunitario anziché alla dentizione come spesso si pensa.
Ma quanto durano i sintomi della dentizione? Possono variare da un bambino ad un altro, vi sono quelli che provano dolore per molte settimane, così come vi sono casi dove l’evento si manifesta in modo completamente indolore. Tutto dipende anche dalla velocità di eruzione del dente.
Molti genitori si chiedono quale sia il metodo migliore per alleviare il dolore alle gengive del proprio bambino dovuto dalla dentizione, per tale motivo alcuni esperti suggeriscono alcuni rimedi pratici ed efficaci:
In caso di dolore intenso vi è chi ricorre all’uso di farmaci antidolorifici, ma si tratta di casi rari e che vengono utilizzati solo come ultima risorsa ed esclusivamente dietro prescrizione pediatrica.
Come è stato detto in precedenza, ogni bambino ha i suoi tempi e questo vale anche per la dentizione, ovvero per l’eruzione dei denti. Si tratta di una fase delicata dell’infanzia, ma è un periodo che prima o poi finirà.
I sintomi principali della dentizione sono piuttosto comuni: salivazione abbondante, gengive sensibili ed infiammate, pianto più frequente, irritabilità e costante bisogno di mordere. Vi sono però dei rimedi che possono aiutare ad alleviare i dolori gengivali di questa fase, i più utilizzati sono: i giocattoli da dentizione e gli anelli da dentizione refrigerati, i massaggi gengivali con le dita o con un panno imbevuto di acqua fresca, l’assunzione di cibi freschi (come purè di frutta) ed alcuni rimedi naturali.
In genere un neonato inizia a mettere i primi dentini tra i 4 ed i 7 mesi di vita, ma vi sono casi in cui il primo spunta solo al primo compleanno. Gli esperti sostengono che se il bambino è sano non vi devono essere preoccupazioni in caso di dentizione tardiva, ma se superati i 18 mesi non se ne vede comparsa, suggeriscono di rivolgersi ad un odontoiatra pediatrico specializzato, in modo tale da escludere eventuali problematiche (mancanza di spazio nell’arcata dentale, infezioni delle gengive, traumi a livello della bocca, etc).
Valeria Glaray