• 18 Novembre 2024
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La cherofobia, quando la paura di essere felici diventa una fobia

Tutte le fobie hanno un denominatore in comune: quello di essere paure irrazionali. Le situazioni che suscitano queste paure, o gli attacchi di panico, non sono di per sé oggettivamente pericolose, ma le persone vengono comunque atterrite da queste. Tra le tante fobie esistenti, ve ne è una che può sembrare particolare e che non sembra essere definita in modo preciso dal mondo medico, si tratta della cherofobia.

Il termine cherofobia deriva dal greco – “chero”, che significa rallegrarsi – e viene definita come l’avversione irrazionale nei confronti della felicità. In altre parole, altro non è che la paura di essere felice. Con questo non si intende la paura di essere allegro o spensierato, bensì si tratta di una vera e propria ansia percepita in assenza di problemi specifici. Come se in ogni ambito della propria vita andasse tutto bene e, all’improvviso, si venisse colpiti dalla paura di essere felici.

Potrebbe sembrare inverosimile, ma vi sono molte persone che ne soffrono. Ad un certo punto un individuo si accorge di aver raggiunto ciò che ha sempre desiderato e, anziché gioirne, si ritrova in preda ad ansia e dubbi e si scatena in lui la forte paura di perdere tutto. Al giorno d’oggi la felicità viene vista come un obiettivo standard che tutti devono raggiungere a qualsiasi costo, le aspettative sono quelle impresse dalla società: la carriera, un buon stipendio, il successo, una bella casa ed una famiglia con dei figli perfetti.

Spesso la felicità che ci viene proposta si confonde però con l’apparenza, per questo motivo molti cercano di raggiungere questa felicità fittizia senza arrivarci veramente. Quando invece si dovrebbe creare intorno a ciascuno di noi un contesto reale e sereno, raggiungendo con sentimento i veri e propri obiettivi individuali e personali. Senza per questo escludere i problemi e le difficoltà che fanno parte della vita.

La cosa a cui, in genere, tutti aspirano nel corso della propria vita è proprio la felicità, quindi la questione sembra essere un controsenso, eppure vi sono persone a cui la possibilità di essere felici arreca molta paura.

Quali sono i sintomi della cherofobia?

Alcuni professionisti hanno classificato la cherofobia come un disturbo legato all’ansia. Quando una persona è cherofobica prova una paura irrazionale anche a partecipare ad eventi e ad attività che potrebbero renderli felici, quindi si privano di questi momenti. La persona cherofobica non è necessariamente una persona triste, solo che tende ad evitare ciò che potrebbe renderla felice.

Tale disturbo sembra essere caratterizzato da sintomi che ricordano molto quelli della fobia sociale, ma gli esperti spiegano che il sintomo principale per riconoscere la cherofobia risulta essere l’ansia che si presenta al solo pensiero di andare ad un incontro divertente, come ad esempio ad una festa, ai concerti o ad eventi simili. Quindi chi ne soffre tende a rifiutare di partecipare ad attività ritenute divertenti, evitando così opportunità che potrebbero portare a cambiamenti positivi nella propria vita per paura che poi succeda qualcosa di brutto.

Quali sono le origini della cherofobia?

Secondo il parere degli esperti, l’origine della cherofobia nella maggior parte degli individui si trova nell’infanzia e l’ansia deriverebbe dall’associazione tra la felicità ed una punizione. Infatti molti soggetti che hanno paura di essere felici ne hanno trovato l’origine fin da piccoli, a causa di traumi infantili, o per educazione o moralità.

Questi pare abbiano così imparato a controllare le proprie emozioni e a vivere difendendosi dalla felicità, perché percepita come una cosa pericolosa o difficile da raggiungere. Si tratta di una paura legata ad un meccanismo disfunzionale di azione e reazione; in sostanza, queste persone vivono con il timore che alla felicità sopraggiunga per forza di cose qualcosa di brutto.

In questo modo la persona tenderà successivamente a rimuovere la possibilità di essere felice, adottando uno stile di vita razionale che non include l’emozione della felicità.

Molti sostengono che chi soffre di cherofobia sia una persona triste, introversa e depressa, ma non è necessariamente così. Semplicemente queste persone hanno la tendenza ad evitare qualsiasi tipo di novità e le situazioni che potrebbero renderle felice per la sola paura di soffrire in seguito, preferiscono restare in una situazione a loro ben conosciuta che gli dona tranquillità e prevedibilità.

Come si può curare la cherofobia?

Questa condizione cherofobica non è ancora classificata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), quindi non vi è un percorso terapeutico prestabilito, tuttavia sembra stia emergendo nella popolazione e si stanno discutendo eventuali approcci terapeutici.

In genere non tutti i cherofobici necessitano di una cura, molti però la utilizzano come forma di protezione per non soffrire. Tra queste le terapie consigliate per affrontare tale malessere risultano essere:

  • Tecniche di rilassamento (respirazione profonda, fare dello sport, tenere un diario per annotare e capire le proprie emozioni);
  • Terapia cognitivo-comportamentale (aiuta a riconoscere dove si sbaglia e ad identificare comportamenti che aiutano a cambiare);
  • Ipnositerapia;
  • Comunicazione ed espressione delle emozioni con i propri affetti (parlarne con le persone care può dare sicurezza e aiutare ad affrontare tutto con maggior serenità);
  • Esposizione ad eventi che spingono alla felicità (per imparare a godere delle cose belle della vita senza alcuna paura).

Conclusioni

La felicità è ormai considerata come un obiettivo da raggiungere per dimostrare agli altri o a se stessi di condurre una vita di successo, perdendo così di vista la vera opportunità di essere felici raggiungendo gli obiettivi che realmente si vorrebbero realizzare per se stessi.

La cherofobia è la paura di essere felici e anche se non fa ancora parte dei disturbi mentali, rientra nell’ambito dei disturbi d’ansia ed i casi di persone che ne soffrono sono in aumento. Le persone cherofobiche vengono viste come persone tristi e riservate, in realtà queste tendono solo ad evitare circostanze piacevoli che potrebbero infondere in loro la felicità per paura che qualcosa di brutto le colpirà in seguito.

Potrebbe sembrare un controsenso, ma si tratta di una fobia che colpisce molte persone e per cui la possibilità di essere felici arreca una paura irrazionale.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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