Il presidente ucraino accusa Mosca per la strage alla stazione ferroviaria nell'est del paese
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo quotidiano messaggio serale al paese, parla della strage alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, nell’est dell’Ucraina. “E’ un altro crimine di guerra dei russi e l’Ucraina si aspetta una dura risposta del mondo“, afferma il presidente. Uno o due missili hanno colpito la struttura, dove erano raccolte migliaia di persone in attesa di un treno per fuggire dai bombardamenti sul Donbass. Le vittime accertate salgono a 52, tra cui 5 bambini.
Nel messaggio quindi Zelensky sollecita di nuovo l’Europa ad attuare un blocco totale di importazioni energetiche da Mosca. “Sono le esportazioni di gas e petrolio a fare la parte del leone negli introiti della Russia e a consentire alla sua leadership di credere nella propria impunità“, spiega.
Ieri la visita a Kiev della presidente della Commissione europea. In serata le dichiarazioni congiunte, al termine delle quali c’è stata la consegna del “questionario per l’adesione alle Ue“, il documento che i tecnici della Commissione hanno preparato a lungo per velocizzare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione. Il passaggio della cartellina con le bandiere di Ucraina e Ue da Von der Leyen a Zelensky è una delle immagini simbolo del viaggio dei vertici europei a Kiev.
“Velocizzeremo questo processo di adesione dell’Ucraina più che potremo, assicurandoci nel contempo che tutte le condizioni siano rispettate“, ha detto Von der Leyen.
Nel suo bollettino quotidiano, l’Intelligence britannica sostiene che la Russia si sta concentrando sul Donbas, Mariupol e Mykolaiv, supportate “dai continui lanci di missili da crociera in Ucraina da parte delle forze navali russe“. Tuttavia, “le ambizioni russe di stabilire un corridoio terrestre tra la Crimea e il Donbas continuano a essere vanificate dalla resistenza ucraina“. Una circostanza che avrebbe indotto Putin a cambiare il comando delle operazioni in Ucraina. Lo scrive il Kyiv independent. Al generale Alexander Dvornikov, veterano della guerra in Siria, sarebbe quindi stato affidato il compito di ottenere “una qualche vittoria” entro il 9 maggio. Data che celebra le vittoria nella Seconda guerra mondiale.
Dalla Russia arrivano intanto nuove minacce. E’ l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov in una intervista a criticare la consegna di armi all’Ucraina da parte dell’occidente. Secondo il diplomatico le forniture sono “pericolose e provocatorie” e possono condurre Stati Uniti e Russia verso “un confronto militare diretto“.