Anche il 62esimo giorno di guerra è contraddistinto da crescenti tensioni tra Russia e Ucraina, frizioni che allontanano sempre più l’arrivo in breve tempo di una risoluzione diplomatica del conflitto nonostante le dichiarazioni di facciata. Dopo le parole di ghiaccio pronunciate dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ha evocato il rischio di una ‘Terza guerra mondiale‘, Volodymyr Zelensky, nel consueto videomessaggio serale alla Nazione, ha replicato lanciando un messaggio chiaro al mondo intero: “Tutti, anche coloro che non ci sostengono apertamente, sono d’accordo sul fatto che in Ucraina si decide il destino dell’Europa, il destino della sicurezza globale, il destino del sistema democratico“.
Il premier ucraino ha sottolineato che la Russia è in grado di spendere ingenti risorse per sostenere la guerra e può anche opporsi all’intero mondo libero. Ma “le lezioni della storia sono ben note. Se hai intenzione di costruire un Reich millenario, perdi. Se hai intenzione di distruggere i vicini, perdi. Se vuoi ripristinare il vecchio impero, perdi“. Zelensky ha infine ricordato come tutti in Ucraina siano preoccupati per la pace e col pensiero sono proiettati verso il futuro: come sarà la loro vita quando tutto sarà finito? “Non c’è una risposta semplice a questo“.
La città ucraina di Zaporizhzhia è sotto attacco russo da questa mattina. Lo riferisce l’amministrazione militare della regione su Telegram, secondo quanto riporta la stampa ucraina. Gli attacchi sono cominciati prima delle 7 locali. Secondo Ukrinform, l’esercito russo si sta muovendo verso la citta’ sullo Dniepr dopo aver riorganizzato le sue forze con questo obiettivo.
Ma oltre a Zaporizhzhia le forze russe hanno intensificato gli attacchi nell’Est e nel Sud dell’Ucraina. Secondo le autorita’ di Kiev l’offensiva russa è attiva anche nel Donetsk, su Kramatorsk, Sloviansk e su Kryvyi Rih nella regione di Kherson. Mentre lo Stato maggiore dell’esercito ucraino ha riferito di attacchi respinti dalla resistenza nell’Est, e in particolare è stato bloccato un avanzamento verso Mykolaiv.
L’esercito ucraino ha distrutto un deposito di munizioni e ucciso 70 soldati russi nella zona di Velyka Aleksandrovka, nella regione di Kherson (sud): lo ha reso noto lo stato maggiore delle forze armate di Kiev, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Unian.
Il villaggio di Golovchino nella regione russa di Belgorod è stato nuovamente colpito da bombe arrivate dal territorio ucraino. Lo ha detto il governatore della regione Vyacheslav Gladkov. “Diversi edifici non residenziali e quattro case sono stati danneggiati. Non ci sono vittime civili“, ha scritto Gladkov su Telegram. Precedentemente i villaggi di Nekhoteyevka e Zhuravlyovka nel distretto di Belgorodsky eranoo stati attaccati ieri dal territorio dell’Ucraina, con due i civili rimasti feriti.
L’attacco di ieri pomeriggio contro la sede del ministero della Sicurezza dello Stato a Tiraspol, in Transnistria (Stato indipendente ma giuridicamente appartenente alla Moldavia), è “una provocazione russa” in preparazione da giorni. Lo sostiene l’intelligence ucraina, che rivela di aver intercettato un documento che dimostrerebbe che le autorità dell’enclave filorussa in Moldova preparavano “l’attacco con granate” da tre giorni, durante i quali hanno costruito un bunker dove far rifugiare il personale.
In un comunicato su Telegram, la direzione principale di intelligence del ministero della Difesa di Kiev ha denunciato quindi “la serie di misure provocatorie organizzate dal servizio federale di sicurezza russo per seminare il panico e sentimenti antiucraini“.
Intanto nella mattinata sono state registrate nuove esplosioni in Transnistria. Secondo l’agenzia di stampa Tass, che cita il ministero dell’Interno di Tiraspol, ci sarebbe stata un’esplosione al centro di trasmissione della radio russa e due antenne sarebbero state messe fuori uso. Non si registrano feriti.
Sono 217 i bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo riferisce la Procura generale su Telegram fornendo il bollettino quotidiano. “Secondo i dati ufficiali, 217 bambini sono stati uccisi e più di 391 feriti“, spiega la Procura.