Il leader ucraino torna a chiedere armi. Visita in Ucraina del presidente del Consiglio Ue Michel
Il presidente ucraino non parla più di trattative di pace, ma inizia ad alludere alla vittoria della guerra con la Russia. Nel suo quotidiano messaggio notturno Volodymyr Zelensky ha infatti sostenuto che “Se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri partner hanno e che sono paragonabili alle armi usate dalla Federazione Russa, avremmo già posto fine a questa guerra“.
Zelensky è andato oltre, affermando che “Avremmo già ristabilito la pace e liberato il nostro territorio dagli occupanti. Perché la superiorità dell’esercito ucraino in tattica e competenza è abbastanza ovvia…“. Insomma, per il presidente ucraino, a parità di armamenti, l’esercito ucraino è più efficiente di quello russo. Zelensky è tornato quindi a chiedere armi all’Europa. “Non è giusto – ha detto – che l’Ucraina sia ancora costretta a chiedere ciò che i suoi partner hanno tenuto immagazzinato da qualche parte per anni“. E nel mirino di Kiev è finita in particolare la Germania, e l’annuncio del Cancelliere tedesco Olaf Scholz che Berlino non manderà armi pesanti all’Ucraina. Notizia accolta con “grande delusione e amarezza” dagli ucraini.
Che la sconfitta di Putin sia possibile, sembrano cominciare a pensarlo anche a Washington. Il presidente americano Joe Biden, dopo il pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari già arrivato, pensa di autorizzarne a breve un altro della stessa entità. E se nell’ultima spedizione c’erano anche artiglierie e elicotteri da combattimento, nella prossima potrebbero trovare posto missili e sistemi anti aerei. Gli Stati Uniti arriveranno così da soli a 3,4 miliardi di dollari di forniture militari.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si trova in Ucraina, dove è giunto a sorpresa questa mattina in treno. Prima tappa del suo giro è Borodyanka, cittadina nei dintorni della capitale, teatro di massacri e violenze durante l’occupazione russa. “La storia non dimenticherà i crimini di guerra commessi qui. Non ci può essere pace senza giustizia“, ha commentato Michel.