• 2 Novembre 2024
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Zaki resta in carcere: oltre 110 mila firme per la cittadinanza italiana

Niente da fare per Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in carcere dal 7 febbraio scorso, al Cairo l’udienza che si è tenuta lunedì, ha riconfermato la detenzione per altri 45 giorni.

Così facendo anziché porre fine alla detenzione che dura ormai da un anno dello studente bolognese accusato ingiustamente per la diffusione di notizie false, il suo legale afferma che “La Procura generale ha confermato la propria volontà di applicare le disposizioni di legge che la autorizzano a tenere l’accusato in custodia cautelare”. Questo in quanto “i motivi della sua incarcerazione permangono” e “le indagini proseguono”. Insomma non vi è pace, ma la Farnesina non si arrende ed arrivano messaggi di solidarietà da ogni fronte. Tra queste anche la petizione lanciata dalla Piattaforma Change.org dalla community ‘Station to Station’ indirizzata al Presidente Mattarella, per chiedere la cittadinanza italiana onoraria per Patrick Zaki, che ha già superato le 110 mila firme e continua a crescere. Vediamo i dettagli della stessa:

Patrick Zaki: Cittadinanza onoraria, la richiesta a Mattarella

Il testo della petizione, che riprendiamo integralmente dal sito:

Il 7 febbraio 2021 sarà un anno esatto dalla carcerazione di Patrick George Zaki. La storia dello studente Egiziano è ormai risaputa, e purtroppo il susseguirsi dei continui rinvii hanno portato la situazione a limiti estremi. Il ragazzo studente alla università di Bologna, accusato dal regime Egiziano di atti sovversivi verso il proprio paese, in realtà viene tenuto in carcere in condizioni al limite della civiltà.

Noi italiani abbiamo già dovuto subire schiaffi morali con il caso Giulio Regeni, che a tutt’oggi lascia l’amaro in bocca per il trattamento subito a qualsiasi livello. Esiste già una proposta nazionale : 200 comuni che concederanno la cittadinanza a Patrick. Iniziativa lodevole, ma non basta. Noi chiediamo che il nostro paese, che nel frattempo continua a fare affari di ogni genere con L’Egitto, dia un segnale fortissimo. La concessione della cittadinanza Italiana per meriti speciali a Patrick, in riferimento del 2 ^ comma dell’articolo 9 della legge sulla concessione della cittadinanza Italiana.

Sappiamo che è una procedura tortuosa che deve superare parecchi iter burocratici, ma sappiamo che con un gesto super partes, potrebbe essere applicata. Noi vogliamo che dalle parole si passi ai fatti. Vogliamo una unione di intenti a livello politico che superi le divergenze e dia un segnale forte e dimostri una grande coesione, un gesto verso l’Egitto e alla comunità internazionale, che faccia capire la compattezza del nostro Paese .

Il tempo é sempre più scarso, e le speranze di una scarcerazione sono sempre più flebili. Come rappresentante dell’Associazione Station to Station, che ha come scopo il tenere viva la memoria sulle stragi efferate avvenute nel nostro paese, alla lotta contro ogni diseguaglianza, e alla difesa dei diritti civili ed umani, chiediamo l’intervento delle istituzioni affinché intervengano urgentemente e con decisione. Firmate e fate firmare questa petizione. Facciamo sentire la nostra voce, facciamo sapere a Patrick che comunque il popolo italiano è con lui. Ogni firma, condivisione, lettura, sarà un segnale che ognuno di noi darà. non abbandoniamo Patrick. #freepatrickzaki #patrickcittadinoitaliano”

Patrick Zaki, la Farnesina al lavoro per la scarcerazione

Farnesina: “L’Italia al lavoro per scarcerazione” Il caso giudiziario di Zaki è al momento “l’unico che viene costantemente monitorato da un gruppo di Paesi stranieri grazie all’iniziativa italiana”. Lo sottolinea la Farnesina che rileva come negli ultimi giorni il ministero degli Esteri, attraverso la sua ambasciata al Cairo, ha continuato a sensibilizzare le autorità locali sul caso in questione, al fine di favorire la pronta scarcerazione del giovane studente”.

Dalla sua Nicola Frantoianni  (Deputato di Sinistra Italiana), sul suo profilo facebook ha scritto: “Patrick Zaki resterà in carcere. Altri 45 giorni di detenzione preventiva. A quasi un anno dal suo arresto e senza nemmeno un processo

Una decisione crudele e arbitraria, motivata solo dall’intenzione di reprimere il dissenso in ogni sua forma.  Poi aggiunge: “L’Italia deve farsi sentire e chiedere a gran voce la liberazione di Patrick e la verità su Giulio Regeni. Avendo il coraggio, se necessario, di mettere in discussione anche i rapporti commerciali ed economici con L’Egitto”

Patrik Zaki: sostenuto da Amnesty International

Altri 45 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaki. All’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha commentato: “Patrick entra nel secondo anno di detenzione, però nel secondo anno entra anche la campagna di Amnesty International, dell’università e del Comune di Bologna, di tante altre università ed enti locali, giornalisti per ottenere il risultato che prima o poi arriverà: la scarcerazione di Patrick“. 

Nella pagina di Amnesty International si legge: “Una decisione assurda, atroce, arbitraria e crudele, che farà entrare lo studente dell’Università di Bologna nel secondo anno di detenzione. Con lui, ancora più forte, entrerà nel secondo anno la campagna per chiedere la sua scarcerazione. Firma e condividi l’appello: http://j.mp/39pOq9k

Inoltre in molti, tra cui il Senato Accademico de ‘La Sapienza’, a Roma, all’unanimità hanno deciso di aderire all’iniziativa promossa proprio da Amnesty International. L’organizzazione internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani, ha lanciato un appello a enti, amministrazioni e scuole chiedendo che i monumenti, le fontane, gli edifici pubblici siano tra il 7 febbraio e l’8 illuminate di giallo. Lo scopo è proprio quello di mantenere alta l’attenzione sul caso affinché venga ripresa in considerazione quanto prima la scarcerazione di Patrick.

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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