Il consueto appuntamento settimanale firmato dall’eclettico artista padovano Fabio Lucentini questo lunedì ha come protagonista l’attuale ministro degli Esteri, nonché ex capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, per l’occasione diventato “l’ape Di Maio“.
Il motivo della trasformazione è molto semplice: vista l’assonanza tra il cognome del politico pentastellato e la simpatica protagonista dell’anime per bambini giapponese Lucentini ha deciso di creare la sua ultima parodia utilizzando la sigla italiana (iniziale e finale) della prima serie intitolata “L’Apemaia” interpretata da Katia Svizzero, musica di Marcello Marrocchi, arrangiamento di Gianni Mazza e testo di Danilo Ciotti (Dancio).
Il testo non lesina critiche nei confronti di alcuni illustri rappresentanti del Movimento pentastellato, come il fondatore Beppe Grillo e allo stesso ministro Di Maio, definito ironicamente “parolaio” e “bibitaio”. Quest’ultimo aggettivo fa riferimento ad alcune voci sul passato del ministro che affermavano avesse lavorato allo stadio San Paolo di Napoli come “bibitaro”, ovvero addetto alla vendita di bevande sugli spalti. Circostanza smentita dallo stesso Di Maio durante un’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo.
Carlo Saccomando