La superficie del Sole è costellata di innumerevoli eruzioni che ricordano dei falò, mai viste finora e rivelate dalle immagini inviate dalla sonda Solar Orbiter di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa. Lanciata il 10 febbraio, la missione è la più ambiziosa mai diretta al Sole. Ha catturato le immagini con suoi dieci strumenti, tre dei quali italiani, realizzati dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrosifica (Inaf), Thales Alenia Space (Thales-Leonardo). Hanno collaborato alla ricerca le università di Firenze e di Genova.
Le prime immagini del Solar Orbiter dell’ESA, catturate attorno al primo passaggio ravvicinato del Sole dell’astronave, a circa 77 milioni di chilometri dalla sua superficie, stanno già superando le aspettative rivelando nuovi interessanti fenomeni su stella madre del sistema solare.
L’animazione mostra una serie di immagini ravvicinate catturate dalla Extreme Ultraviolet Imager (EUI) a lunghezze d’onda di 17 nanometri, che mostrano l’atmosfera superiore del Sole, o corona, con una temperatura di circa 1 milione di gradi.
Queste immagini rivelano una moltitudine di piccoli anelli svasati, che esplodono punti luminosi e fibrille scure e in movimento. Una caratteristica onnipresente della superficie solare, scoperta per la prima volta da queste immagini, è stata chiamata “falò”. Sono onnipresenti eruzioni minuature che potrebbero contribuire alle alte temperature della corona solare e all’origine del vento solare.
Catturato il 30 maggio 2020, quando il Solar Orbiter si trovava all’incirca a metà strada tra la Terra e il Sole, queste sono le immagini più vicine al Sole mai catturate, permettendo all’EUI di vedere le caratteristiche della corona solare di soli 400 km di diametro. La missione è destinata a proseguire: prossimamente Solar Orbiter si avvicinerà al Sole e questo aumenterà del doppio il potere di risoluzione dello strumento.
Inoltre va specificato che il colore sulle immagini è stato aggiunto artificialmente perché la lunghezza d’onda originale rilevata dallo strumento è invisibile all’occhio umano.
Carlo Saccomando