Il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, è il protagonista dell’ultima parodia firmata da Fabio Lucentini dal titolo “Pierino Di Maio, cor fischio o senza“. In questa occasione l’artista padovano ‘riesuma uno dei personaggi ‘cult’ della commedia sexy italiana a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, facendone indossare i panni all’ex capo politico del Movimento 5 Stelle: si tratta del mitico ‘Pierino‘, eroe popolare delle barzellette, interpretato in quattro pellicole dall’attore romano Alvaro Vitali.
Qual é la correlazione che lega ‘Pierino’ a ‘Luigino’ Di Maio? Lucentini, con molta ironia, trova un punto di incontro nell’uso improprio della lingua italiana. Nel corso di alcune dichiarazioni pubbliche il ministro è stato colto in fallo in quanto ha commesso una serie di strafalcioni grammaticali: in particolar modo non sono passati inosservati alcuni errori nell’utilizzo del congiuntivo e del condizionale.
Errori come ad esempio: “Il Movimento ha sempre detto che noi volessimo (vorremmo) fare un referendum sull’euro”, oppure “Perché altrimenti i miracoli che hanno fatto con il MADE IN ITALY in tutto il mondo in questi anni non li avrebbero mai raggiunti se non ci sarebbero stati (fossero state) varie situazioni come queste”. Motivo per il quale è stato scelto il sottotitolo “Cor congiuntivo o senza?” che riprende la famosa frase con cui il Pierino interpretato da Alvaro Vitali era solito congedarsi dalla scena “Lo vuoi col fischio o senza?“.
Non è la prima occasione in cui Lucentini sceglie Di Maio come protagonista di una delle sue parodie: l’ultima volta risale a circa due mesi fa, occasione in cui pubblicò “L’ape Di Maio“. Senza dimenticare le volte in cui ha vestito i panni di “Gigi la frottola” (parodia dell’anime giapponese Gigi la trottola), per due volte “Gigi robot Di Maio” (rif. Gig Robot d’acciaio), e infine “Teo e Gigi” (rif. Holly e Benji) in duo col rivale politico Matteo Salvini.
Carlo Saccomando