Con la parodia intitolata “Assurdo” questa settimana Fabio Lucentini prende di mira il governo sulle note di una canzone che ha fatto la storia della musica italiana e capace di diventare uno dei pezzi nostrani più conosciuti all’estero: si tratta di “Azzurro“, pubblicato nel maggio 1968 e cantato da Adriano Celentano, brano scritto da due parolieri d’eccezione come Vito Pallavicini, deceduto nel 2007, e Paolo Conte.
Nel mirino dell’estroso cantautore padovano sono finiti ministri del calibro di Alfonso Bonafede, Lucia Azzolina, Teresa Bellanova, Luigi Di Maio, senza dimenticare l’ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, i leader di Italia Viva e del Pd, Matteo Renzi e Luca Zingaretti. Dulcis in fundo il premier Giuseppe Conte che nella fantasia lucentiniana, come mostra l’immagine di copertina, veste i panni del mitico Celentano.