• 25 Novembre 2024
  • SPORT

Vergogna d’Italia: si rischia la clamorosa esclusione dalle Olimpiadi

Di primo acchito un lettore attento potrebbe pensare si tratti di una delle più classiche fake news, creata ad arte per attirare facili click, mentre la realtà ci sbatte in faccia una notizia talmente clamorosa da scuotere violentemente il mondo dello sport italiano e non solo: il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) starebbe prendendo in seria considerazione di escludere l’Italia dai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo, in programma dal 23 luglio all’8 agosto 2021.

L’ultimo campanello d’allarme era stato lanciato in tempi non sospetti, poco prima della fine dello scorso anno, dal presidente del CONI Giovanni Malagò che aveva paventato il “rischio molto concreto” dell’esclusione degli atleti azzurri alle Olimpiadi. Anche oggi il numero uno dello sport italiano è tornato a parlare, definendo la situazione in atto “probabilmente drammatica“, anche se “ancora teoricamente risolvibile“. 

Fino al 27 gennaio, giorno in cui si riunisce il comitato esecutivo del Cio, abbiamo tempo,- spiega Malagò – ma serve un provvedimento tampone da parte del Governo che fermi la delibera. Non so cosa decideranno, ma quanto scritto fino a oggi non lascia spazio a equivoci“.

Italia esclusa dalle Olimpiadi di Tokyo: quali sono i motivi?

Al centro del contenzioso tra l’Italia e il CIO c’è la famosa riforma dello sport voluta dal primo governo Conte che ha privato il CONI di parte della sua autonomia. Allo stato attuale delle cose il CONI, a seguito della riforma, viola l’articolo numero 27 della Carta Olimpica: è vietato categoricamente a un Comitato olimpico di operare per il tramite del governo. Mentre oggi il CONI è controllato dalla società Sport e salute, braccio operativo del governo.

Olimpiadi

L’Italia ha ancora tempo per mettersi in regola?

Il termine ultimo che il governo italiano ha a disposizione per approvare un decreto legge ad hoc sulla questione e tirare il cosiddetto “coniglio dal cilindro” per salvare la faccia è il 27 gennaio, tra appena due giorni, giorno il cui è programma l’incontro dell’Esecutivo del CIO. Occasione in cui quasi sicuramente potrebbero arrivare delle sanzioni per il nostro Paese. L’Italia non sarebbe la prima nazione ad essere punita in tal senso: il Comitato ha già punito la Bielorussia, e la Russia, quest’ultima ad esempio non potrà gareggiare negli eventi internazionali sfruttando inno e bandiera propri.

Cosa rischiano in concreto gli atleti azzurri? Potranno partecipare alle prossime Olimpiadi?

Senza un decreto legge in ventiquattro ore che risolva la questione dell’autonomia del Coni la figuraccia sarà globale, atleti come ad esempio Simona Quadarella o Gregorio Paltrinieri, o squadre come la Nazionale di Volley maschile e quella femminile, dopo il duro lavoro profuso per ottenere il tanto ambito pass olimpico potranno sì gareggiare ma solo come atleti indipendenti senza bandiera e senza inno nazionale.

Mentre a livello di sistema l’Italia oltre allo schiaffo morale aleggia sulla nostra testa lo spettro di pesanti ripercussioni economiche e politiche: le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 rischiano un enorme danno d’immagine che potrebbe portare alla conseguente sospensione dei finanziamenti del CIO all’Italia.

Possibile soluzione

L’unica soluzione per evitare gravissime ripercussioni sarebbe quella di convocare in brevissimo tempo un Consiglio dei Ministri e approvare in extremis un decreto salva-Coni, evitando così un’esclusione storica.

La delegazione italiana sfila alla cerimonia di apertura di Rio 2016 (Wikipedia)

Le partecipazioni dell’Italia ai Giochi Olimpici

E pensare che l’Italia partecipa ai Giochi olimpici sin dalla prima edizione: è una delle quattro nazioni al mondo insieme a Francia, Gran Bretagna e Svizzera ad aver preso parte a tutte le edizioni dell’Era Moderna, anche se la partecipazione del 1904 non è ancora riconosciuta dal CIO e quella del 1896, la prima, presenta molti punti oscuri sul numero esatto di atleti azzurri.

Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano fu creato nel 1908 e riconosciuto nel 1913. L’Italia ha ospitato i Giochi Olimpici in tre occasioni: quelli invernali del 1956 a Cortina d’Ampezzo; i Giochi della XVII Olimpiade del 1960 a Roma e infine i più recenti Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino.

In totale atleti azzurri hanno vinto 578 medaglie ai Giochi olimpici estivi, 40 medaglie ai Giochi olimpici estivi giovanili, 114 medaglie ai Giochi olimpici invernali e 14 medaglie ai Giochi olimpici invernali giovanili. Nel medagliere complessivo dei Giochi olimpici l’Italia è al sesto posto sia per numero complessivo di medaglie d’oro (247) e che per numero complessivo di medaglie (702).

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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