Sono circa un milione e ottocento mila gli italiani tra i 50 e i 59 anni non vaccinati, fascia d'età ad alto rischio d'ospedalizzazione.
Nel giorno in cui il Governo dibatte sul decreto Green Pass, ovvero la possibilità di introdurre l’obbligatorietà della certificazione verde per dipendenti della pubblica amministrazione e per gli addetti ai settori dove è obbligatorio per utenti e clienti, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid ha espresso la propria preoccupazione per la situazione che riguarda gli italiani tra i 50 e i 59 anni non ancora sono ancora vaccinati.
Sono circa un milione e ottocentomila i cittadini in questa fascia d’età che hanno deciso di non aderire alla campagna elettorale. A questo proposito va evidenziato che gli esperti giudicano questa fascia d’età tra le più a rischio di ospedalizzazione, una possibilità che non ha lasciato indifferente il generale Figliolo il quale ha lanciato un appello accorato durante la visita all’hub vaccinale Amazon a Passo Corese, nel Reatino: “Anche se abbiamo raggiunto l’82% delle prime inoculazioni questo potrebbe non bastare: il mio appello è a queste persone anche se c’è stata una ripresa della campagna vaccinale negli ultimi giorni con oltre 10mila prime inoculazioni al giorno per questa fascia età”.
Ma le notizie in merito alle vaccinazioni non sono solo negative, il Commissario straordinario per l’emergenza ha sottolineato come proprio nella giornata odierna siano state raggiunte e di poco superate l’80% delle prime inoculazioni. Un risultato importante che fa presagire come entro la fine di settembre verrà sicuramente raggiunto l’obiettivo principale che Figliuolo si era posto ad inizio mandato: l’80% degli italiani avrà completetato l’intero ciclo vaccinale.
Dopo aver raggiunto l’immunità di gregge si penserà alla terza dose: “Dei due vaccini a disposizione Pfizer e Moderna abbiamo quantitativi più che sufficienti: siamo pronti a fare la terza dose a tutti quelli che ci dirà la comunità scientifica“, ha precisato. Terza dose che potrebbe essere somministrata da settembre a partire dalle persone più deboli come ad esempio gli immunocompromessi (circa tre milioni) e gli anziani, senza dimenticare tutto il comparto sanitario, categoria tra le prime a ricevere il vaccino.
La somministrazione della terza dose potrebbe essere effettuata grazie alla collaborazione di medici di base, farmacisti e piediatri, permettendo di fatto di dismettere i grandi hub creati ad hoc per contrastare la diffusione dell’epidemia. Anche se il generale Figliolo ha precisato quanto in questa fase gli hub vaccinali abbiano ancora un ruolo cruciale nella campagna vaccinale.