In risposta al crescente bisogno di aiuti necessari per la risposta al Covid-19 nello Yemen, sabato 22 agosto un aereo charter dell’Unicef è atterrato all’aeroporto di Sana’a con 81,7 tonnellate di forniture salvavita per contribuire a contenere la diffusione della malattia nel Paese colpito dal conflitto. Un altro aereo charter dovrebbe arrivare ad Aden nel corso di questa settimana.
Le forniture comprendono dispositivi di protezione individuale (DPI) come camici, respiratori, mascherine chirurgiche, visiere facciali, occhiali e guanti per gli operatori sanitari impegnati in prima linea, nonché concentratori di ossigeno e i loro accessori.
“Questi aiuti permetteranno agli operatori sanitari in prima linea di continuare il loro eroico lavoro di affrontare in modo sicuro e più efficace la diffusione del COVID-19“, ha dichiarato il dottor Sherin Varkey. Il rappresentante dell’Unicef ha poi aggiunto che il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia rimarrà e distribuirà “gli aiuti per raggiungere i bambini e le famiglie in difficoltà in tutto il paese, nonostante la mancanza di fondi e le sfide portate dalla pandemia“.
“Da quando il primo caso di Coronavirus è stato ufficialmente confermato nello Yemen lo scorso 10 aprile, l’Unicef ha fornito nel paese circa 180.000 respiratori N95, oltre 157.000 visiere facciali, oltre 5,5 milioni di guanti, oltre 6,2 milioni di mascherine e oltre 1,3 milioni di camici. Questi importanti dispositivi di protezione individuale (DPI) sosterranno circa 20.000 operatori sanitari coinvolti in prima linea per garantire la continuità dei servizi sanitari e nutrizionali per 6 mesi”, ha ricordato il Presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo.
Questi aiuti salvavita sono stati forniti grazie al generoso sostegno dell’International Development Association-World Bank, dal Kuwait Fund e dal governo australiano.