• 26 Novembre 2024
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Un salario minimo europeo: la proposta all’Ue di Conte

L’Unione europea deve compiere uno “sforzo di responsabilità collettiva” e affrontare la questione del lavoro e della disoccupazione giovanile. Il Vecchio Continente “deve perseguire una efficace tutela della dignità della persona, che protegga sia il salario dei cittadini sia i disoccupati, prevedendo ad esempio un’assicurazione europea contro la disoccupazione, come pure l’introduzione di un salario minimo europeo, così come proposto, peraltro, da esponenti del nostro governo”.

Lo scrive il premier Giuseppe Conte in una lettera a Repubblica. Per Conte, “il prossimo rinnovo del Parlamento europeo costituisce un’occasione preziosa per avviare una discussione franca e consapevole, che dovremo estendere anche alle cause che hanno determinato l’attuale crisi del processo di integrazione”, in modo da “rilanciare il progetto europeo”. Conte definisce “decisivo il rapporto tra cittadini e Istituzioni europee. Per realizzare con coraggio l’ambizioso progetto di creazione di un demos europeo occorre rafforzare ruolo e poteri del Parlamento europeo, l’unica Istituzione direttamente legittimata dal voto dei cittadini”, scrive. “Possiamo ormai ragionare di un’opinione pubblica europea. Per questo dobbiamo guardare con favore anche all’introduzione di istituti di democrazia diretta”. Nella lettera Conte affronta il nodo dell’austerity: “Sicurezza sociale e creazione di lavoro significa anche un’Europa che non resta prigioniera del dilemma crescita- stabilità”, sottolinea.

Sul fronte migranti, “s’impone una responsabilità condivisa degli Stati membri, basata su solidarietà e coesione, in coerenza con la strada indicata dal Consiglio europeo del 28-29 giugno 2018”, rimarca Conte, che propone “un nuovo partenariato europeo con l’Africa”. “Responsabilità, solidarietà, crescita e lavoro, stabilità, competitività e leadership verso il resto del mondo, sono tutti pilastri senza i quali l’edificio europeo rimane sbilanciato e a rischio di continui cedimenti o crolli. Per tenere in piedi questi pilastri – osserva Conte – serve però un materiale sempre più raro nell’Europa di oggi e che dobbiamo tutti, con urgenza, recuperare: la fiducia. Il recupero della fiducia è indispensabile, perché senza fiducia – conclude – rimarremo fermi, non potremo raggiungere nessun traguardo, mentre il mondo globale andrà sempre più avanti”.
   

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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