La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha presentato il nuovo pacchetto di misure per contrastare il caro energia in Europa. La proposta della Commissione finirà direttamente sul tavolo dei 27 leader europei riuniti il 20 e 21 ottobre per il Consiglio. Il 25 ottobre poi il Consiglio Affari Energia tornerà però a esprimersi sulla proposta legislativa, che potrà avere luce verde solo a novembre, quando la presidenza ceca convocherà un nuova riunione straordinaria dei ministri dell’Energia.
Tra le principali misure del nuovo pacchetto spiccano l’acquisto congiunto di gas da parte dei paesi dell’Ue, l’introduzione di un price cap dinamico e temporaneo per evitare “un’eccessiva volatilità dei prezzi e per prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici” e la creazione di norme di solidarietà predefinite tra gli Stati membri in caso di carenza di approvvigionamento.
Nel corso della conferenza stampa von der Leyen ha evidenziato come l’Ue sia riuscita a tagliare le forniture di gas russe di 2/3, attualmente la Russia fornisce gas via gasdotto all’Ue per il 9% del fabbisogno totale, e ha ricordati che gli impianti di stoccaggio di gas in Europa sono al 92% della loro capienza massima.
“Se le tendenze attuali persisteranno fino alla fine di quest’anno e continueremo ad agire, avremo ricevuto almeno 65 miliardi di metri cubi di gas da fornitori diversi dalla Russia e avremo risparmiato 50 miliardi di metri cubi di gas“, ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, che poi ha elogiato il ‘modello iberico’ di price cap al gas. Il modello adottato in Spagna e Portogallo ha ridotto il prezzo dell’elettricità, altra nota dolente dell’ultimo periodo, e per questo secondo la von der Leyen meriterebbe un ulteriore approfondimento in maniera tale da valutarne un’eventuale introduzione a livello Ue.
Ma non tutti i paesi Ue sembrano entusiasti della nuova proposta: secondo alcuni rumors Olanda e Germania continuano ad esprimere grande perplessità sull’introduzione del price cap dinamico al gas, nonostante sia stato specificato che si tratti di una misura temporanea e tesa ad aiutare i Paesi che a livello economico stanno pagando maggiormente le conseguenze del conflitto in Ucraina.
Di parere diametralmente opposto la Francia che ribadisce l’importanza di abbassare i prezzi. “Dobbiamo abbassare i prezzi dell’energia e affronteremo tutti i punti: la diminuzione della domanda di gas, la limitazione dei prezzi grazie alle importazioni da Paesi come la Norvegia e gli Stati Uniti, la piattaforma dei prezzi congiunti e infine un tetto del prezzo del gas per la produzione dell’elettricità“, ha dichiarato Laurence Boone, Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Europa e degli Affari esteri della Francia, arrivando al Consiglio Affari Generali.
Mentre la Finlandia, che si dimostra aperta nei confronti dell’introduzione di un price cap temporaneo al gas, esorta l’Ue a guardare oltre e lancia una proposta green: chiede di investire massicciamente in energie rinnovabili, in modo da rendere l’Europa indipendente a livello energetico da quei regimi definiti “autoritari” come la Russia.