Gli ambasciatori Ue riescono ad accontentare le richieste del premier ungherese Orban: stop al greggio via mare, nessun embargo a quello proveniente dagli oleodotti russi.
Alla vigilia del 97esimo giorno di conflitto tra Ucraina e Russia l’Ue sembra aver raggiunto l’accordo definitivo per l’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Questa notte, nel corso del vertice straordinario europeo, l’Ue ha approvato l’embargo immediato al petrolio russo via mare. Mentre per andare incontro alle richieste del premier ungherese Victor Orban si è deciso di non imporre lo stop al greggio proveniente dagli oleodotti russi: un accordo che fornisce adeguate garanzie ai Paesi senza sbocco sul mare.
I leader Ue hanno concordato di inserire una clausola per l’adozione di “misure di emergenza” nel caso di un’interruzione delle forniture del greggio da parte della Russia. Inoltre è stata approvata l’esclusione dal sistema swift della Sberbank, considerato il principale istituto di credito russo e black list dell’Ue dovrebbe essere inserito anche il patriarca Kirill.
“Con l’accordo raggiunto ieri, tardi come sempre, interromperemo l’acquisto di oltre il 90% del petrolio russo. È un grande passo avanti“. È quanto ha affermato l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. “Noi siamo i più importanti clienti, – ha aggiunto – ora a Mosca devono cercarne altri, avranno meno risorse finanziarie per continuare la guerra”.
Mosca è pronta a prendere provvedimenti nei confronti dei paesi europei. Tra le prime ritorsioni non è passato inosservato l’annuncio da parte di Gazprom di sospendere i rifornimenti di gas verso l’Olanda per il rifiuto di pagare in rubli, così come richiesto nelle linee guida dell’UE. Una tra le poche notizie positive è l’incontro programmato l’8 giugno dal ministro degli Esteri russo Lavrov in Turchia per “discutere di corridoi sicuri” per il trasporto di grano dall’Ucraina.
Il tribunale ucraino ha condannato due soldati russi a 11 anni e mezzo di reclusione per aver per aver colpito con missili multipli due villaggi nella regione nordorientale di Kharkiv. Si tratta della seconda sentenza di Kiev per crimini di guerra dall’inizio dell’invasione russa. Alexander Bobykin e Alexander Ivanov sono stati dichiarati colpevoli di “violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra“, al termine di un processo nel quale i due imputati hanno “ammesso pienamente la loro colpa e si sono dichiarati pentiti“.
Il Consiglio norvegese per i rifugiati ha dichiarato che fino a 12 mila civili rimangono intrappolati e bisognosi di aiuto nella città orientale di Severodonetsk, dove le truppe russe stanno avanzando.
“Sono inorridito nel vedere Severodonetsk, la fiorente città dove avevamo il nostro quartier generale operativo, diventare l’epicentro di un altro capitolo della brutale guerra in Ucraina“, ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati, “temiamo che fino a 12.000 civili rimangano intrappolati nel fuoco incrociato della città, senza sufficiente accesso ad acqua, cibo, medicine o elettricità“.
Secondo il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergiy Gaidai, le forze russe sarebbero avanzato più in profondità nella città di Severodonetsk e sarebbero in corso sulle strade violenti combattimenti.
La prima nave cargo dopo due mesi di blocco dovuto alla guerra ha lasciato il porto di Mariupol e sta trasportando un carico di metallo. Lo riferisce l’ufficio stampa del Distretto militare meridionale russo citato dalla Tass. È stata la prima nave ad entrare nel porto dopo la fine dei combattimenti a Mariupol.
E a quanto pare alcune della navi del porto di Mariupol entreranno a far parte della flotta commerciale della (autoproclamata e filorussa) Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr)
L’annessione di Mariupol da parte dei russi è entrata in una fase attiva: è stata avviata la procedura di accettazione dei documenti per ottenere i passaporti della Federazione. Lo ha reso noto il consigliere del sindaco legittimo della città ucraina occupata Petro Andryushchenko, citato da Ukrainska Pravda.
“Per avere i documenti, i residenti di Mariupol devono prima ottenere un certificato di registrazione a Donetsk, quindi presentare i documenti per un passaporto a Novoazovsk al cosiddetto servizio di migrazione. Dato lo stato della comunicazione con Donetsk, questo è problematico. Ma possiamo affermare che l’annessione di Mariupol da parte della Russia è passata alla fase successiva di attuazione“, ha dichiarato Andryushchenko.