Nonostante qualche ora fa il presidente ucraino Volodymyr Zelenky abbia affermato che in questo momento i negoziati tra Russia e Ucraina sarebbero “più realistici” e ci sarebbe maggiore possibilità di trovare compromessi, l’attacco delle forze russe non sembra diminuire la propria intensità. All’alba di questa mattina, che si fatto sancisce l’entrata nella terza settimana di conflitto, violenti attacchi sono stati sferrati a più città tra cui Kiev, Mariupol, Odessa e Kharkiv.
Sulla capitale continuano a piovere bombe e il timore è che l’esercito russo si stia preparando a sferrare l’attacco decisivo per acquisirne il pieno possesso. Dall’inizio del conflitto su Kiev sono stati scagliati oltre 800 missili, provocando centinaia di vittime tra i civili e la fuga di circa tre milioni di residenti. Non è causale che le autorità ucraine abbiano deciso di dichiarare il coprifuoco per 36 ore, che terminerà nella mattinata di giovedì.
Intorno alle 6 del mattino, ora locale, i bombardamenti hanno colpito un edificio di 12 piani, situato nel distretto di Shevchenkivskyi. Secondo quanto riportato dal servizio per le emergenze l’ultimo piano del palazzo è crollato, mentre il bilancio è di due feriti e 37 persone evacuate. Molto più gravi le conseguenze causate da un raid su un altro edificio residenziale di cinque piani nel quartiere Sviatoshyn: l’attacco ha provocato un vasto incendio e conseguentemente la morte di almeno 5 persone.
Mariupol, da giorni sotto assedio da parte delle forze russe, questa mattina è stata attaccata anche dal mare di Azov. Lo riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei. “I primi missili – spiega – sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città“. L’ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe “che costringono i medici a curare i loro feriti” e “usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati”.
Le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del paese. Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria. Per il momento non sono stati segnalati tentativi di sbarco di truppe. La notizia è riportata sui social da Anton Gerashchenko, Consigliere del Ministro degli Affari Interni dell’Ucraina.
Sono state colpite alcune postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città, nella zona di Belgorod-Dnestrovsky. Alle 2.57 (ora locale) è scattato l’allarme “attacco aereo” a Odessa. Le sirene hanno iniziato a suonare in città e i civili sono invitati a raggiungere i rifugi. Analoghi allarmi sono stati attivati negli ultimi minuti anche a Poltava (ore 3), Dnipro (2.56) e Ivano-Frankivsk (2.54) e Leopoli (2.53).
Anche la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, è stata attaccata durante la notte, con due morti confermati e due edifici residenziali distrutti. Lo riferisce il quotidiano britannico The Guardian. Anche una scuola è stata attaccata intorno alle 3 del mattino, una parte dell’edificio è stata distrutta. “Come risultato di un attacco di artiglieria sugli edifici nel quartiere Nemyshlyansky di Kharkiv, diversi appartamenti in due edifici residenziali sono stati distrutti“, hanno detto i servizi di emergenza ucraini in un aggiornamento. I soccorritori hanno lavorato per spegnere le fiamme, salvando quattro persone dal crollo di un edificio.
Le forze armate ucraine sarebbero “riuscite a infliggere colpi devastanti a gruppi di truppe di occupazione“. È quanto si legge nel briefing quotidiano diramato dallo Stato maggiore ucraino. L’esercito ucraino sostiene che mentre la Russia ha continuato a bombardare “aree densamente popolate delle città ucraine“, le sue truppe non sono riuscite ad avanzare su diversi fronti, tra cui Donestk, Luhansk e Mykolaiv. “Il nemico continua a subire perdite durante la ritirata in alcune aree“, ha infine aggiunto.