• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

Ucraina, riprende l’evacuazione di Mariupol ma la guerra non si ferma

Il presidente della Duma minaccia gli alleati dell'Ucraina: "Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi sono criminali di guerra"

Il 68esimo giorno di guerra in Ucraina è contraddistinto da una parte dalla riapertura di alcuni corridoi umanitari, nello specifico a Mariupol e Energodar, che permetterà di mettere in salvo i residenti ancora presenti nelle due città. Esattamente come è successo ad Azovstal, città sede dell’acciaieria più grande d’Europa, dove però le forze russe hanno ripreso i bombardamenti una volta che i bus si sono allontanati dallo stabilimento siderurgico. Pioggia di bombe nonostante nei sotterranei dello stabilimento siano presenti ancora 200 persone tra cui 20 bambini.

Conflitto che non viene combattuto solo sul campo di battaglia ma anche sul piano diplomatico a suon di dichiarazioni al vetriolo. Le ultime parole che hanno destato scalpore e disapprovazione a livello internazionale, soprattutto tra i sostenitori dell’Ucraina, sono state quelle del presidente della Duma (la camera bassa del Parlamento russo) Vyacheslav Volodin che su Telegram ha definito “criminali di guerra” i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina.

Accuse da Mosca verso l’Occidente: “Chi arma l’Ucraina è un criminale di guerra”

Nel post scrive: “I leader degli Stati europei guidati dalla Germania possono trascinare i loro popoli in enormi problemi. Essi diventano parte del conflitto fornendo armamenti all’Ucraina. Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi si sono sporcati e devono essere portati davanti alla giustizia come criminali di guerra“.

Mariupol

Israele contro Lavrov: “Oltraggioso affermare che Hitler aveva origini ebree e paragonarlo con Zelensky”

E queste non sono state le uniche parole a destare più di un malumore. Ieri, 1 maggio, nel corso di un intervista esclusiva rilasciata al programma Mediaset ‘Zona Bianca’ il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha affermato di ritenere che Hitler “aveva origini ebraiche“. Nello specifico Lavrov fa un parallelismo tra il Führer e il premier ucraino “Zelensky è ebreo? Anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei“.

Affermazioni che hanno provocato l’indignazione di Israele. In un’intervista rilasciata alla radio pubblica israeliana il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid ha annunciato che pretenderà le scuse e convocherà l’ambasciatore russo dopo le gravi affermazioni di Lavrov, definite “imperdonabili, oltraggiosi e un errore storico“. “Gli ebrei – ha aggiunto – non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il più basso livello del razzismo contro gli ebrei è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo“.

Corridoi umanitari a Mariupol e Energodar verso Zaporizhzhia

Prosegue l’evacuazione dei residenti da Mariupol. Lo fa sapere il consigliere del sindaco della città portuale Petro Andryushchenko. “Secondo le nostre informazioni, gli autobus sono partiti da Mariupol. Previo accordo, gli autobus raccoglieranno le persone nei villaggi di Mangush e Berdyansk“, spiega. “È consentito anche unirsi alla colonna con mezzi propri. Ci auguriamo che migliaia dei nostri residenti di Mariupol che sono rimasti bloccati sulla strada da Mariupol a Zaporizhzhia arrivino a destinazione stasera o domani mattina“. 

Un corridoio umanitario è stato aperto anche da Energodar a Zaporizhia, per chi desidera viaggiare con i propri veicoli. Lo ha annunciato il sindaco di Energodar Dmytro Orlov. Il percorso passa attraverso Vasylivka, Kamyanske e Tokmak-Orikhiv.

Mariupol

Situazione complicata nell’acciaieria Azovstal: 200 persone ancora nei sotterranei e l’area è disseminata di mine e bombe a grappolo inesplose

La Russia ha ripreso a bombardare l’acciaieria Azovstal non appena i bus che portavano via i civili hanno lasciato la città. Denys Shleha, comandante della 12/a Brigata Operativa della Guardia Nazionale ucraina ha affermato che all’interno dell’acciaieria Azovstal sarebbero rimaste circa 200 persone, inclusi 20 bambini. Lo riporta la Cnn. “Non appena l’evacuazione dei civili è stata completata, il nemico ha iniziato a usare ogni tipo di armi. La notte è stata agitata“, ha detto Shleha.

Sulla situazione all’interno dell’impianto siderurgico il vice comandante del reggimento Azov, impegnato nella difesa dello stabilimento, lancia un allarme asserendo che in questo momento all’interno del sito sono presenti molte persone ferite e raggiungere alcune di loro risulta molto difficile. “Ci sono macerie e non abbiamo attrezzature speciali. È difficile per i soldati raccogliere lastre che pesano tonnellate solo con le braccia“, ha aggiunto Sviastoslav Palamar, sottolineando che a rendere ancora più difficile la situazione è la presenza di un gran numero di mine, razzi, proiettili di artiglieria e ordigni a grappolo inesplosi.

Pronto un piano russo per invadere la Moldavia

La Russia avrebbe un piano per invadere la Moldavia ripetendo lo “scenario del Donbas”. Lo riferiscono media ucraini citando fonti dell’intelligence. Ci sarebbe una serie di indicatori che lasciano presagire un prossimo attacco alla Moldavia che ha un esercito di 3.250 soldati. In particolare, riferiscono i media, l’intelligence ucraina sta registrando alcune attività all’aeroporto di Tiraspol, la capitale de facto della Transnistria non riconosciuta. Tuttavia, queste informazioni contraddicono l’analisi delle agenzie di intelligence occidentali secondo cui la Russia non la possibilità di sorvolare in sicurezza senza che le difese aeree dell’Ucraina nella regione di Odessa non abbattano i suoi velivoli.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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