Nel ventiseiesimo giorno di guerra Mosca continua il suo assedio su Kiev, obiettivo principale delle forze militari russe, e su altre città ucraine considerate strategiche. Questa notte le bombe sono cadute sulla capitale e nella regione nordorientale di Sumy, mentre le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato in almeno altre sei regioni.
A Kiev i bombardamenti hanno colpito alcune case e il centro commerciale ‘Retroville’, nel quale è scoppiato un vasto incendio, nel distretto di Podilskyi, che ha reso necessario l’intervento di 11 squadre dei vigili del fuoco per un totale di 63 uomini. Una volta giunti sul posto i soccorritori hanno scoperto che l’incendio si è sviluppato rapidamente a causa delle auto situate nel parcheggio e in 3-4 piani del centro commerciale. Dopo qualche ora le fiamme sono state domate.
Secondo quanto riferito dal procuratore generale dell’Ucraina la zona è stata colpita da una potente esplosione che ha creato un enorme cratere e le vittime di questo violento attacco sarebbero almeno otto.
E a proposito dei continui indiscriminati attacchi sulla capitale i servizi di intelligence britannici confermano l’intento della Russia di conquistare al più presto Kiev e Putin starebbe pianificando una feroce offensiva nelle prossime settimane.
Inoltre l’intelligence di Sua Maestà la Regina segnalano che nel nord della capitale ucraina sono proseguiti pesanti combattimenti, ma l’avanzata russa da quella direzione si sarebbe fermata. In questo momento i russi starebbero avanzando da Hostomel, nel nord-ovest, ma sarebbero state respinte da una feroce resistenza ucraina. La colonna di mezzi corazzati russi “resta a oltre 25 chilometri dal centro della città“.
Una pericolosa perdita di ammoniaca preoccupa gli abitanti dei villaggi nei dintorni dello stabilimento chimico di Sumykhimprom, nella regione del Sumy, che nelle ultime settimane è stato preso di mira dall’esercito russo. Le autorità locali avevano lanciato l’allarme per due villaggi entro i 2,5 chilometri dal sito, raccomandando agli abitanti di prendere precauzioni.
L’impianto si trova alla periferia della città di Sumy, che ha una popolazione di circa 263mila persone. Questa mattina, alle 7 circa ora locale, il Centro per le comunicazioni strategiche del Ministero della cultura ucraina ha comunicato che la perdita è attualmente “sotto controllo”, mentre solo una persona, un dipendente dell’impresa, sarebbe stata ferita a seguito degli attacchi.
A Sumy sono stati avvistati degli aerei russi che viaggiano in direzione di quello che viene considerato “il cuore dell’Ucraina”. Lo ha affermato il governatore Dmytro Zhyvytsky, in un video pubblicato su Facebook e riportato dal Kyiv Independent, aggiungendo che i bombardamenti sono continuati nella regione nordorientale al confine con la Russia.
Due navi russe sono apparse in un’incursione a distanza nel porto di Odessa e hanno aperto il fuoco “in modo indiscriminato“, ha riferito su Telegram il portavoce del quartier generale operativo dell’amministrazione militare regionale di Odessa Serhiy Bratchuk, secondo Ukrinform. L’artiglieria delle Forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva.
Ieri sera in collegamento da Odessa Massimo Giletti, conduttore del programma ‘Non è l’Arena‘, in onda su La7, è stato testimone di alcuni attacchi sulla città. La situazione era talmente a rischio che il giornalista, dopo alcuni minuti in strada, nei quali ha mostrato il cielo della città portuale illuminata dai traccianti della contraerea, è stato costretto ad entrare in un rifugio e proseguire la diretta da un luogo più al sicuro.
Ieri sera il governo ucraino ha respinto la richiesta di Mosca di consegnare la città di Mariupol, alla quale oggi non è stato concordato un corridoio umanitario per portare in salvo i civili ancora presenti. Degli otto corridoi umanitari concessi nessuno partirà da Mariupol.
“La resa non è un’opzione“, ha dichiarato la vicepremier Iryna Vereshchuk aggiungendo che l’Ucraina “chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro” per l’evacuazione dei civili. In una lettera, il ministero della Difesa russo sosteneva però che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arresa. Fino ad oggi sono 45mila persone che sono riuscite a lasciare la città assediata.
Inoltre la vice prima ministra ucraina ha denunciato la situazione drammatica che sta vivendo la città, in quanto continuino a fallire gli sforzi per portare le scorte umanitarie. Il vice comandante del reggimento Azov, come riportato da Ukrinform, ha dichiarato che su Mariupol ogni dieci minuti cadono le bombe russe, e oltre ai carri armati e all’artiglieria, la città è bombardata da navi russe.