Nel trentacinquesimo giorno dall’invasione russa in Ucraina, da domani si entrerà nella sesta settimana di conflitto, nonostante ieri nel corso dell’incontro tra le due delegazioni avvenuto a Istanbul si sia intravisto un piccolo spiraglio di pace e Mosca abbia annunciato la riduzione delle operazioni militari, in particolar modo sulla capitale, nuovi bombardamenti sono stati segnalati nella notte e questa mattina a nord-ovest di Kiev.
Secondo quanto riferito da una squadra della Cnn sul campo, poco dopo la mezzanotte a Kiev sono stati sentiti forti colpi di artiglieria e razzi. Successivamente sarebbero state avvertite esplosioni a circa 20 km dalla capitale, ma i corrispondenti esteri sul posto non hanno saputo chiarire se a sparare siano i russi o gli ucraini.
L’emittente ha riferito che in precedenza i combattimenti erano continuati nel pomeriggio di martedì nella periferia della capitale, specialmente nel nord-ovest e nel nord-est della città, nonostante i funzionari russi abbiano affermato che Mosca stava allontanando alcune unità dalla capitale e da Chernihiv.
A questo proposito secondo l’esercito ucraino il ritiro delle truppe russe sarebbe stato annunciato in modo “ingannevole” e in realtà sarebbe in atto una semplice “rotazione di singole unità'” con l’obiettivo di “fuorviare la leadership militare” ucraina. Un rapporto pubblicato dal ministero della Difesa afferma che “secondo alcune indicazioni, il nemico russo sta raggruppando le unità per concentrare i suoi sforzi principali sull’est“.
La Bbc ha riferito che questa mattina sono state avvertire nuove esplosioni sulla capitale. Secondo una corrispondente la giornata è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree, seguito da forti esplosioni provenienti dai sobborghi della città che si sono sentiti anche nel centro della capitale. Anche un altro reporter britannico, sempre a Kiev, su Twitter parla di “molti colpi di artiglieria che rimbombano dai margini della città udibili fino al centro“.
La città di Mariupol ha denunciato l‘evacuazione forzata in Russia dell’intero reparto maternità di un ospedale della città, dove un’altra struttura analoga è stata bombardata il 9 marzo. Lo scrive il sindaco della città assediata su Telegram. “Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto maternità numero due del distretto della riva sinistra di Mariupol, sono stati presi con la forza dagli occupanti“, ha informato l’ufficio del sindaco.
E intanto il governo di Kiev sta indagando sulla deportazione forzata di civili in Russia. Se ne sta occupando il Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu, l’intelligence del Paese) che vuole fare luce sulla deportazione forzata di decine di migliaia di residenti di Mariupol in Russia da parte delle autorità di Mosca.
Chernhiv è stata colpita dagli attacchi russi per tutta la notte nonostante anche in questa città Mosca avesse promesso di ridurre le operazioni militari. Lo ha denunciato il governatore Viacheslav Chaus su Telegram, secondo quanto riportano i media internazionali. “Ci crediamo alle promesse? Certo che no“, scrive Chaus, spiegando che le forze russe hanno condotto “attacchi sulla città di Nizhyn, inclusi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv“.
La città orientale di Lysychansk, nel Lugansk, è stata bombardata questa mattina dall’artiglieria pesante russa e ci sono delle vittime. L’attacco ha provocato ampi danni sulle aree residenziali. “Si sono avuti gravi danni su edifici con molti piani“, scrive su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai.