Il ministro degli Esteri ha svolto la sua informativa urgente al Senato. Il papa: "Il 2 marzo digiuno per la pace"
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio interviene nell’Aula del Senato e fa il punto sulla crisi Ucraina dopo la decisione della Russia di riconoscere le repubbliche separatiste del Donbass. “Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore – afferma nella sua informativa urgente il titolare della Farnesina – vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra. Una soluzione che – aggiunge – riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno“. Tra gli “ultimi sviluppi” c’è anche la presenza stimata al confine con l’Ucraina di 170-190 mila soldati russi.
Serve un “giusto equilibrio tra le esigenze di deterrenza e fermezza e la disponibilità a un dialogo costruttivo e genuino per disinnescare le tensioni“. Di Maio evoca più volte le sanzioni: “ulteriori misure restrittive potrebbero essere adottate in caso di altre azioni da parte russa“, anche se questo, aggiunge, potrebbe far pagare all’Italia “un prezzo importante“. Il riferimento è alle forniture di gas, da cui l’Italia è il paese più dipendente per la mancanza assoluta di alternative. Anche la Germania potrebbe soffrirne, ma, in caso di emergenza, può aumentare ulteriormente la sua quota di carbone. A questo fa riferimento il ministro dell’economia tedesco Habeck quando afferma che “la Germania può, se necessario, fare a meno del gas russo“.
Di Maio ha poi rivelato che questa mattina c’è stato un coordinamento con il premier Mario Draghi “circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica. Siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo“. Per ora non ci sarà nessuna visita di Draghi a Mosca, nonostante lo spiraglio lasciato aperto dal portavoce del Cremlino. Non possono “esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi – spiega il ministro degli Esteri – finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione, linea adottata nelle ultime ore anche dai nostri alleati e partner europei“.
Infine il rinnovato appello ai connazionali presenti sul territorio Ucraino a lasciare il paese con tutti i mezzi disponibili. Ad ogni modo, conclude Di Maio, l’ambasciata italiana a Kiev resterà pienamente operativa. Alle 16 Di Maio riferirà a Montecitorio.
“Provo un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti“. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale. Bergoglio si è appellato a quanti responsabilità politiche per evitare la guerra e ha fissato per il 2 marzo una giornata di digiuno per la pace.