• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

Uccisa in Cisgiordania Shireen Abu Akleh, giornalista di Al Jazeera

Ferito anche un altro giornalista. Secondo un rappresentante del governo del Qatar la reporter sarebbe stata uccisa con vari colpi alla testa dall'esercito israeliano nonostante indossasse un giubbotto antiproiettilie con la dicitura "PRESS"

Una reporter della rete televisiva Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco seguito di scontri fra miliziani palestinesi e l’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Coinvolto anche un secondo giornalista, Ali Samodi, colpito alla schiena, ma a quanto pare le sue condizioni non sarebbero gravi.

Secondo il ministero della Sanità palestinese la giornalista 51enne sarebbe morta dopo essere stata raggiunta alla testa da diversi proiettili sparati dall’esercito israeliano. Un ministro del Qatar riferisce che secondo quanto ha appreso la donna sarebbe stata colpita “al volto” nonostante indossasse un giubbotto antiproiettile con la scritta “PRESS”, che indicava chiaramente che era un membro della stampa.

La dinamica dei fatti spiegata da Ali Samodi

Samodi, l’altro giornalista ferito, che lavora per il quotidiano Al-Quds con sede a Gerusalemme ha riferito che insieme alla collega di Al Jazeera si trovava con un gruppo di altri cronisti nelle “vicinanze delle scuole dell’Unrwa vicino al campo di Jenin“, e che “tutti indossavano elmetti e divise da giornalisti“. Poi ha aggiunto che il gruppo “è stato preso direttamente di mira dalle forze di occupazione“.

Shireen Abu Akleh
Soldati israeliani

Secondo Al Jazeera la reporter è stata uccisa deliberatamente

Shireen Abu Aqleh, giornalista di nazionalità palestinese, era considerata una veterana dell’informazione nella zona e lavorava per Al Jazeera dal 1997. L’emittente ha dichiarato che la donna “è stata uccisa a sangue freddo” in quello che ha definito “un crimine orrendo che rompe le norme internazionali“.

È stata colpita deliberatamente.”, è l’accusa lanciata dall’emittente, che poi lancia un appello “Chiediamo alla comunità internazionale di condannare e ritenere responsabili le forze di occupazione israeliane per aver deliberatamente preso di mira e ucciso la nostra collega Shireen Abu Akleh“.

Abu Mazen: “Israele responsabile di questa atrocità”

Anche la presidenza di Abu Mazen ha condannato “il crimine di esecuzione da parte delle forze di occupazione israeliane, della giornalista Shireen Abu Akleh“. Il premier palestinese ha detto di ritenere “il governo israeliano pienamente responsabile di questo atroce crimine“, sottolineando che fa parte “della politica quotidiana perseguita dall’occupazione contro il nostro popolo, la sua terra ei suoi luoghi santi”. 

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