GALLARATE. Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani è indagato per turbativa d’asta in uno dei filoni dell’inchiesta milanese su un sistema di tangenti, finanziamenti illeciti e nomine pilotate con al centro l’ex responsabile Forza Italia a Varese Nino Caianiello. L’accusa riguarda la nomina di due avvocati per un parere legale su un’azione di responsabilità intentata dall’ex giunta di centrosinistra contro gli ex amministratori di una municipalizzata.
Al primo cittadino, esponente della Lega, viene contestato il reato di “turbata libertà degli incanti”, ossia turbativa d’asta, per aver truccato, secondo l’accusa, un bando di gara per la nomina di due avvocati chiamati, poi, ad esprimere un parere legale. Parere contrario rispetto all’azione di responsabilità che l’ex Giunta di centrosinistra intentò contro gli ex amministratori della società municipalizzata Amsc, che era amministrata, tra gli altri, proprio da Caianiello, il personaggio ‘chiave’ della maxi indagine e che sta collaborando da tempo con gli inquirenti.
Nell’ambito delle indagini è scattata una serie di acquisizioni di documenti in Comune a Gallarate, la gara per la nomina dei due legali sarebbe stata pilotata a favore di quelli poi effettivamente scelti. Il 10 maggio Cassani era stato sentito in procura a Milano e soltanto come testimone, anche perché dagli atti emergeva allora come una figura che si era opposta alle manovre illecite, soprattutto in relazione ad un cambio di destinazione urbanistica nella zona.