Ennesima tragedia nel Mediterraneo: 50 migranti, fra cui alcuni egiziani, sarebbero morti in mare a seguito di un naufragio della loro imbarcazione. Ad annunciarlo la Mezzaluna Rossa libica (corrispettivo della Croce Rossa italiana). Inoltre l’emittente televisiva degli Emirati Arabi al Arabiya, tra i primi a riportare la notizia, ha specificato che la tragedia è avvenuta a largo della costa libica, di fronte alla città di al Zawiya.
Il drammatico incidente non è stato l’unico a caratterizzare la settimana appena trascorsa, da annoverare tra le più complicate dell’ultimo periodo per quanto concerne il fronte dei soccorsi prestati ai migranti in rotta sul Mediterraneo. Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhcr) ha annunciato che 95 migranti sono stati riportati indietro da una motovedetta libica della Guardia Costiera. In un primo momento le autorità italiane avevano inviato sul posto due navi mercantili per l’iniziale indisponibilità libica.
In totale i migranti riportati in Libia negli ultimi giorni sono stati 700. Ieri a seguito del naufragio di un gommone sono stati tratti in salvo 12 persone e recuperati 11 corpi. Si ipotizza che possa esserci anche un disperso in quanto a bordo del mezzo vi erano in tutto 24 persone. Il portavoce dell’Unhcr in Libia, Tarik Argaz, lancia un allarme e avverte che dopo il salvataggio in mare i migranti quasi sicuramente finiranno in detenzione arbitraria: “È necessario – ha aggiunto – fornire urgentemente più vie legali per uscire dalla Libia per evitare che accadano tragici incidenti in mare e per frenare il traffico di esseri umani“.
La scorsa notte i militari della Guardia di finanza, dieci miglia al largo di Vieste, nel Foggiano, hanno intercettato una barca a vela battente bandiera bulgara con a bordo 35 migranti, tra cui 9 donne e 12 bambini, tutti afghani. I migranti stanno tutti bene e sono stati ospitati in alcune strutture del porto di Vieste. Sull’imbarcazione, già nota alle forze dell’ordine perché era già stata intercettata a settembre del 2020 nelle stesse acque, c’erano due presunti scafisti, entrambi ucraini, di 35 e 41 anni. La loro posizione è al vaglio degli investigatori.