Durante questa emergenza sanitaria che l’Italia e il mondo intero sta affrontando da un paio di mesi è ormai diventato consueto ascoltare o leggere sui principali mezzi di informazioni le teorie di illustri epidemiologi, virologi, scienziati, biologi, ricercatori, se non addirittura di premi Nobel, sull’origine del Coronavirus, sulla sua possibile evoluzione e infine sul modo in cui verrà debellato. E sia ben inteso ogni riferimento alle interviste e dichiarazioni rilasciate in questi giorni da Luc Montagnier, Premio Nobel per la medicina nel 2008, sono puramente casuali.
Un punto di vista scientifico sull’argomento ce lo ha fornito Mario Tozzi, geologo e primo ricercatore Cnr, che ieri è intervenuto della trasmissione radiofonica “Chiamate Roma triuno triuno“, in onda su Radio Deejay, condotta dal Trio Medusa. L’esperto è inoltre conduttore e tra gli autori del programma televisivo di divulgazione scientifica Sapiens, in onda su Rai 3.
Il noto divulgatore scientifico romano evidenzia come in questo periodo storico della storia umana ci troviamo di fronte ad un fenomeno nuovo, nel quale veniamo tempestati, attraverso i mezzi d’informazione, in televisione e sul web, da ogni tipo di informazione sul virus senza sapere se abbiano o meno una valenza scientifica.
“Bisogna sapersi orizzontare – afferma Tozzi – perché se da un lato bisogna comprendere che la scienza non è in grado di risolvere tutto, questo è vero perché la scienza tanti fenomeni non li ha ancora compresi fino in fondo, dall’altro lato si può pensare che nella comunità scientifica ci siano tante opinioni, da parte di esperti e scienziati, così differenti e spesso inconciliabili. Ma bisogna sottolineare che nella comunità scientifica ci si avvale del metodo scientifico.”
In che cosa consiste il metodo scientifico? Tozzi lo spiega: “Vale per tutta la scienza, da sempre, e funziona così: io scienziato ho un’idea ben precisa su questo virus? Non vado in televisione e la racconto o rilascio un’intervista ad un giornale, ma la scrivo su una rivista scientifica, in questo contesto ci sono dei miei pari che la giudicano. Se questa nei presupposti e nei dati viene giudicata corretta allora può essere presa in considerazione.“
Il primo ricercatore del Cnr specifica inoltre che per pari si intende un esperto nella tua disciplina, che valuta il lavoro altrui e lo fa in maniera anonima. Non si appropria delle conclusioni scientifiche che appartengono a chi ha effettuato lo studio (sono di sua proprietà intellettuale), ma valuta il metodo e i dati. La valutazione avviene in maniera anonima ma questo non significa che avvenga senza criterio oppure favorendo alcuni invece di altri, il metodo funziona perché tutti prima o poi devono passare dal giudizio di altri esperti anonimi. “Mi fa ridere – conclude Mario Tozzi – vedere esimi esperti, anche Premi Nobel, che rilasciano interviste sull’argomento. Mi preme ricordare che questo dal punto di vista scientifico vale zero. Orizzontiamoci su fonti comprovate.”
Carlo Saccomando