L'Italia conquista il quinto oro di questi Giochi olimpici: grazie a questo risultato raggiunge quota 29 medaglie, una in più rispetto a Rio 2016.
La vela azzurra si gonfia d’orgoglio. Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 il duo formato da Caterina Banti e Ruggero Tita, delle Fiamme Gialle lui e del Circolo Aniene lei, trionfano nella classe Nacra 17 conquistando uno storico oro, quinta medaglia del metallo più prezioso a questi Giochi olimpici. Nell’ultima gara sapevano di poter chiudere al sesto posto, posizione che tra l’altro hanno ottenuto, grazie margine di 12 punti sulla Gran Bretagna (John Gimson/Anna Burnet) e 24 sulla Germania (Paul Kohlhoff/Alica Stuhlemmer).
È una medaglia che ha un sapore particolare visto che ci permette ufficialmente di superare il numero di medaglie conquistate a Rio 2016: sono 29 quelle messe al collo degli atleti italiani sino ad oggi (5 ori, 9 argenti e 15 bronzi), una in più rispetto alla spedizione brasiliana.
L’ultima medaglia della vela azzurra risale a 13 anni fa, guarda caso sempre in Oriente, quando Diego Romero conquistò a Pechino 2008 un bronzo nella classe Laser. È il quarto quarto oro della vela olimpica nella storia italiana dopo quello di Leone Reggio (1936), Strulino-Rode (nel 1952, Star) e il più recente di Alessandra Sensini (2000) nella tavola a vela (Mistral) a Sydney.
Tra le altre particolarità va sottolineato che si tratta del primo podio conquistato in terra nipponica con un team di misto, ossia composto da uomini e donne. L’ultimo risultato rilevante con una squadra mista risale a ben 41 anni fa: l’Italia aveva ottenuto un argento nel concorso completo di equitazione a Mosca 1980. Inoltre c’è grande orgoglio e soddisfazione per la provincia di Trento che grazie a Ruggero Tita per la prima volta in assoluto porta un’atleta nato in queste terre (a Rovereto il 20 marzo 1992) sul gradino più alto del podio ai Giochi olimpici estivi.
A fine gara ai microfoni della Rai hanno svelato il segreto grazie al quale hanno vinto: “Siamo stati super coordinati e super sincronizzati”. I due azzurri hanno evidenziato che questa medaglia è il premio per un “lavoro costruito in questi cinque anni”. Nel biennio 2017/2018 i risultati ottenuti dalla coppia trentino-romana sono stati straordinari: 1 oro al campionato mondiale di Aarhus (Danimarca) nel 2018 e 2 ori ai campionati europei nel 2017 e 2018 rispettivamente a Kiel (Germani) e Gyndia (Polonia). Senza dimenticare l’oro al Campionato Italiano Classi Olimpiche nel 2018 a Genova e nello stesso anno altri tre ori nel 2018 alla Sailing World Cup: Trofeo Princesa Sofia a Palma de Majorca, Sailing World Cup a Hyeres (Francia) e dulcis in fundo al Sailing World – Cup Final di Marsiglia.
Negli ultimi anni hanno ammesso che “ci sono stat anche momenti di difficoltà, ma di medaglie ne abbiamo vinte tante e siamo venuti qui per ritarare quella più importante. È una grande emozione, siamo contenti”. Tita e Banti hanno evidenziato di essere “andati in barca senza pensare alla medaglia. Il campo si adattava bene alle nostre peculiarità. Ha pagato la costanza in tutte le regate. Ha pagato tutto quello che – hanno concluso – abbiamo fatto in questi cinque anni“.
Da Tokyo in mattinata è giunta una nuova lieta notizia pe lo sport azzurro: nella gara di ciclismo su pista il velocista Filippo Ganna, con una performace eccellente, ha trascinato il quartetto azzurro nella finale di inseguimento a squadre che si disputerà domani. Un risultato che ci permette virtualmente di raggiungere quota 30 medaglie: come minimo si aggiungerà un argento, mentre nella migliore delle ipotesi sarà il sesto oro.