Qualche segnale positivo sui corridoi umanitari. Mosca detta le condizioni a Kiev: smilitarizzazione e indipendenza del Donbass
E’ da poco terminato in Bielorussia il terzo round dei negoziati tra Ucraina e Russia. Il colloquio si è svolto sempre vicino al confine con la Polonia, ma in una località leggermente più a nord di Brest, teatro del secondo faccia a faccia. Dopo il sostanziale fallimento dei primi due tavoli, “Ci sono alcuni movimenti positivi per migliorare la logistica dei corridoi umanitari“, scrive su Twitter Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. “Sono andate avanti intense consultazioni sul cessate il fuoco e le garanzie di sicurezza“.
Mosca ha già fatto conoscere le sue condizioni per terminare “all’istante” la guerra. Sono richieste ritenute inaccettabili non solo da Kiev ma da tutto l’occidente. La Russia vuole che l’Ucraina non aderisca alla Nato ma diventi uno stato neutrale e smilitarizzato. Che la Crimea diventi parte del territorio russo, una vera e propria annessione. E infine che vengano riconosciute le Repubbliche separatiste del Donbass.
Oggi ha fatto sentire la sua voce il Patriarca ortodosso di Mosca Kirill. Considerato vicino a Putin, il capo della Chiesa russa ha giustificato l’aggressione all’Ucraina, considerandola una sorta di crociata contro i paesi che sostengono i diritti dei gay. “C’è un rifiuto fondamentale dei cosiddetti valori che oggi vengono offerti da chi rivendica il potere mondiale” ha Kirill, che ha invitato alla resistenza contro “la lobby gay“.
Secondo fonti di intelligence occidentali, la Russia si starebbe preparando ad uscire dalla rete internet globale. Una decisione clamorosa, che taglierebbe fuori dal web 200 milioni di persone. Il piano, a cui a quanto pare Mosca lavora già da anni, prevederebbe il trasferimento di tutte le trasmissioni e le connessioni ai server e la gestione dei domini interni della Russia a una rete parallela, la intranet nazionale Rucom. Questo “internet sovrano” di Putin darebbe al Cremlino il controllo completo su tutto il traffico e metterebbe al sicuro lo stato dagli attacchi cibernetici, ma avrebbe anche ricadute economiche e sociali difficili da valutare.
E mentre a Bruxelles si discute sull’ipotesi di nuove sanzioni, arriva il pesante avvertimento del cancelliere tedesco Olaf Scholz. La Germania, si legge in una nota, “accoglie con favore tutti gli sforzi internazionali per reagire all’invasione russa dell’Ucraina con sanzioni mirate“, ma “l’Europa ha deliberatamente esentato dalle sanzioni le forniture di energia dalla Russia. Attualmente non c’è altro modo per garantire l’approvvigionamento energetico dell’Europa per riscaldamento, mobilità, energia elettrica e industria. È quindi di fondamentale importanza per i servizi di interesse generale e per la vita quotidiana dei nostri cittadini“.