Due rapinatori sono morti a seguito di un conflitto a fuoco scaturito dopo una tentata rapina ad una gioielleria di Grinzane Cavour, storico borgo in provincia di Cuneo noto a livello internazionale per essere sede di un famoso premio letterario. A sparare contro i malviventi è stato il titolare del negozio, Mario Roggero, che già nel 2015 aveva subito una violenta rapina.
Il fatto è accaduto intorno alle 18:30 di ieri sera, poco prima dell’orario di chiusura, quando un gruppo di rapinatori armati ha fatto irruzione nella gioielleria di via Garibaldi 71, situata nel centro della piccola cittadina a due passi dal Comune. Secondo le prime ricostruzioni i banditi si sarebbero introdotti nel locale con violenza per impadronirsi di gioielli e denaro, e avrebbero puntato le pistole prima contro la moglie di Roggero e in seguito contro la figlia.
Durante l’aggressione il titolare si trovava nel retrobottega. Sono seguiti momenti di tensione e poi la fuga da una porta laterale. Roggero ha inseguito i rapinatori e gli ha sparato nei pressi dell’ingresso. Alcuni testimoni affermano di aver sentito esplodere cinque colpi, altri invece parlano di tre. Due banditi, tra cui Andrea Spinelli, sono morti dopo essere stati raggiunti dai proiettili. Immediato l’intervento sul posto dei sanitari del 118, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare.
Nella notte i carabinieri hanno individuato e fermato un terzo complice: si era presentato all’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano con una ferita da arma da fuoco ad una gamba.
Una ragazza presente durante la sparatoria ha affermato: “Mi batte il cuore è stato terribile: ho avuto paura di morire“. Sul tragico evento è intervenuto anche il sindaco Gianfranco Garau, presente in Comune (a due passi dalla gioielleria) durante l’accaduto: “Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada. Mi sono spaventato e sono sceso a controllare.- ha aggiunto il primo cittadino – La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati“.
La gioielleria di Roggero aveva già subito una rapina nel 2015. Il 22 maggio di sei anni fa due banditi, uno dei quali travestito da donna, si erano introdotti nel negozio, dove avevano legato il titolare, con delle fascette di plastica dopo averlo picchiato con violenza. Legate anche la moglie e la figlia, chiuse in bagno, prima di scappare con un ricco bottino di gioielli e di orologi di circa trecentomila euro. A dare l’allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi. Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane.
Nelle ore immediatamente successive al tentativo di rapina dal tragico epilogo una delle quattro figlie di Mario Roggero, Silvia, ha pubblicato un post su Facebook per ringraziare tutte le persone che hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti del padre:
“Grazie per la vostra solidarietà, grazie alle persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un’arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione! Grazie per i vostri innumerevoli messaggi e la vostra presenza. Adesso ho bisogno di tutta la vostra energia positiva e il vostro sostegno per me e la mia famiglia. Ho piena fiducia nella giustizia!
Il messaggio in poche ore ha ricevuto centinaia di condivisioni e commenti, molti dei quali definiscono il gioielliere “un eroe” e “un esempio per l’attaccamento nei confronti della famiglia“.
In un successivo post pubblicato questa mattina la donna, che nella vita fa l’insegnante di yoga posturale, ha scritto:
“Carissimi, è facile essere positivi quando tutto va bene, ma è proprio quando ci sono le difficoltà che siamo chiamati a dare il meglio di noi. Ieri la mia famiglia è stata coinvolta in un evento molto spiacevole. Il gioielliere di Gallo Grinzane che ha ucciso 2 rapinatori su 3 per legittima difesa è mio padre. Nella difficoltà voglio rimanere aperta e fiduciosa, lucida e forte. Prego per le due anime dei rapinatori che hanno lasciato il corpo. Luce a loro Siate sempre forti e coraggiosi e affrontate di petto qualunque cosa la vita vi metta davanti. Grazie di esistere e di condividere con me tutto questo. Grazie di cuore per la vostra vicinanza.