• 17 Novembre 2024
  • AMBIENTE

Temperature sempre più alte del mare incidono sulla biodiversità

TRIESTE. Uno studio condotto dall’Istituto di scienze marine del Cnr (Cnr-Ismar), con sede in Area Science Park, e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Earth System Science Data”, ha attestato l’aumento continuo della temperatura marina superficiale del Nord Adriatico nell’ultimo secolo. Le osservazioni della ricerca effettuata nel porto di Trieste hanno rilevato una crescita negli ultimi 117 anni. «Avere serie temporali lunghe, e per quanto possibile omogenee, è fondamentale per comprendere se e come l’evoluzione recente del clima possa aver influito sui parametri fisici del mare, in questo caso sulla temperatura. Il problema è che, rispetto alle osservazioni meteorologiche, la complessità strumentale e logistica chiamata in causa dalle osservazioni marine ha per lungo tempo impedito la rilevazione di dati caratterizzati da sufficiente continuità e qualità», afferma Renato R. Colucci del Cnr-Ismar, coautore della ricerca.

mare temperature

Il metodo di elaborazione delle misurazioni temporali si è basato su due diverse serie storiche, e in particolare su un primo gruppo di dati analogici, ottenuti mediante misure di termometri nei periodi 1899-1923 e 1934-2008 – conservati negli archivi storici dell’Istituto -, e su un secondo gruppo ottenuto tramite termistori impiegati tra il 1986 e il 2015. «Ciò che emerge – spiega Fabio Raicich del Cnr-Ismar – è un aumento della temperatura del mare alla velocità media di 1.1°C per secolo». Questa informazione riguarda una prima serie di dati, mentre per quella raccolta tra il 1946 e il 2015, «l’aumento risulta di 1.3°C per secolo. Inoltre si osserva che negli ultimi 20 anni è diventato molto più frequente rispetto al passato il raggiungimento o superamento dei 28°C di temperatura durante l’estate», sottolinea il ricercatore.

tonni, mare temperature

Inoltre, l’aumento della temperatura marina incide molto sulla biodiversità, come riportato nel dossier 2019 di Legambiente “Biodiversità a rischio”. Nel Mediterraneo, come si legge, si stima che vi sia un impatto sulle grandi specie pelagiche, come il tonno pinna blu (Thunnus thynnus), che entrano stagionalmente nel Mediterraneo per la deposizione delle uova. Senza contare che le temperature possono avere un impatto sui cicli riproduttivi, come velocità con cui raggiungono la maturità sessuale, il periodo di riproduzione e le dimensioni delle uova deposte: si verificheranno quindi cambiamenti nei cicli vitali con cui gli esemplari giovani raggiungono la maturità . L’aumento di temperatura sulla biodiversità marina comporta anche effetti indiretti quali la favorevole diffusione di specie termofile sia native che soprattutto aliene (come barracuda, pesce palla o pesce scorpione), l’aumento di competizione per il cibo, nonché l’aumento di parassiti. Non è infine da sottovalutare che il cambio climatico nelle acque marine modifica l’intensità e la direzione delle correnti con forti ripercussioni sulla dispersione degli organismi stessi.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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