• 22 Novembre 2024
  • SALUTE

Tatuaggi, da oggi in vigore le nuove norme Ue sugli inchiostri

A partire da oggi in tutta l’Unione europea entra in vigore la restrizione sull’uso di determinate sostanze chimiche pericolose contenute nelle miscele di inchiostri per tatuaggi e trucco permanente. La limitazione riguarda le sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione, le sostanze chimiche vietate nei cosmetici, i sensibilizzanti cutanei, le sostanze irritanti per la pelle e gli occhi, le impurità metalliche, le ammine aromatiche e alcuni pigmenti.

Alcuni Stati membri disponevano già di una legislazione nazionale per limitare le sostanze chimiche pericolose negli inchiostri per tatuaggi, ma le nuove norme sono state adottate per proteggere indistintamente tutti i cittadini all’interno degli stati dell’Ue, indipendentemente dal paese in cui vengono tatuate e dal fatto che l’inchiostro sia fabbricato o meno all’interno dei confini Ue.

Inchiostri a base di isopropanolo al bando da oggi, Pigment Blue 15:3 e Pigment Green 7 dal 2023

Tra i composti ampiamente utilizzati nei pigmenti di tatuaggi che sarà messo al bando c’è l’isopropanolo. Secondo quanto riportato nella classificazione Echa (Agenzia europea per le sostanze chimiche) questa sostanza, appartenente alla famiglia degli alcool, può provocare una serie irritazioni oculari. Motivo per cui è da ritenersi di diritto all’interno del gruppo di sostanze messe al bando da oggi.

Mentre il divieto delle colorazioni blu e verde, nello specifico di Pigment Blue 15:3 e Pigment Green 7, entrerà a tutti gli effetti in vigore a partire dal 4 gennaio 2023, essendo stata concessa un’ulteriore deroga di un anno per concedere alle imprese del settore più tempo al fine di trovare alternative sicure per questi due pigmenti. Mentre per le sostanze vietate a partire da oggi esistono già alternative sicure sul mercato.

tatuaggi

Sono circa 53,5 milioni i cittadini europei che hanno un tatuaggio

In base alle statistiche su una platea totale di 447,3 milioni persone circa il 12% degli europei e delle europee, adolescenti compresi, è tatuato. La restrizione applicabile da oggi era stata adottata nel dicembre 2020 dalla Commissione in risposta a una richiesta da parte degli Stati membri e sulla base di valutazioni d’impatto scientifiche e socioeconomiche effettuate dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) nonché di studi che dimostrano l’esistenza di allergie e problemi cutanei dovuti ai tatuaggi.

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