“È una donna coraggiosa che ha soprattutto un merito, la sincerità“. Queste le parole che il giornalista Enzo Biagi spese per Susanna Agnelli, nata a Torino quasi 100 anni fa, il 24 aprile 1922. Era figlia di Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte, e sorella, tra gli altri, di Umberto e Gianni Agnelli. Nella sua lunga vita, la morte risale al 15 maggio 2009, oltre a essere stata un membro importante della famiglia torinese proprietaria della Fiat, si è dedicata a diverse cause. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ad esempio, dà il proprio contributo alla Croce Rossa sulle navi che trasportano soldati feriti.
Oltre a laurearsi, sposarsi, diventare madre, e divorziare, si dedica alla politica: per dici anni è sindaco del comune di Monte Argentario, in provincia di Grosseto, e, successivamente, riveste la carica di deputato, poi senatore nelle liste del Partito Repubblicano Italiano, e sottosegretario agli Esteri. La carriera in questo ambito prosegue con la nomina di Ministro degli Esteri.
La visione di Susanna Agnelli è ampia, e comprende anche gli animali e la natura, dal momento che è stata presidente del Wwf, e l’unico membro italiano all’Onu della “Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo” (Rapporto Brundtland), non dimenticando i più deboli. Presiede infatti il Comitato direttivo di Telethon onlus, e dà vita alla fondazione “Il Faro”, organizzazione con l’obiettivo d’insegnare un mestiere a giovani italiani e stranieri in difficoltà. Tra le diverse attività si dedica, inoltre, alla scrittura: la sua autobiografia “Vestivamo alla marinara” (1975) è divenuta un best-seller in Italia e all’estero.