In un Consiglio dei ministri ad hoc, in cui l’obiettivo é quello di discutere su un nuovo DPCM, si chiederà la proroga dei divieti di spostamenti tra Regioni, e la decisione potrebbe arrivare già domani. Il Cdm non é ancora stato convocato, ma dovrebbe essere questione di ore, potrebbe tenersi non appena sentito il premier Draghi, che starebbe lavorando anche sull’ipotetica squadra di Governo, che vede ancora in forse il M5S.
Il rinvio dello stop agli spostamenti tra Regioni che dovrebbe scadere il 15 febbraio almeno per quelle gialle, pare fortemente caldeggiato almeno fino al 5 marzo, la paura é che possa diffondersi il contagio tra Regioni e dunque resta l’invito alla prudenza.
Così il Presidente Stefano Bonaccini, a margine della Conferenza delle Regioni, facendo presente in modo esplicito quali saranno le richieste al nuovo Governo: “l’orientamento della Conferenza delle Regioni é di richiedere di prorogare il Dl che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla”.
Poi prosegue facendo presente che la decisione verrà comunicata sia al Ministro Boccia, quanto all’attuale Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, il primo, sottolinea Bonaccini, aveva chiesta il nostro parere al riguardo della riapertura nel corso dell’ultima conferenza stampa.
Poi lanciando un velo di speranza agli esercenti chiusi, ha aggiunto: “Chiederemo un incontro per una discussione a 360° sul nuovo DPCM, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione” .
Lo stop allo spostamento tra Regioni almeno fino al 5 marzo, parrebbe sostenuto, seguendo la linea della prudenza, sia dal ministro della salute Speranza quanto da Boccia, ministro affari regionali.
Mentre uno spiraglio potrebbe esserci nel nuovo DPCM per graduali riaperture con ingressi contingentati per cinema, palestre, teatri, resta inteso che andrebbero rispettati rigidi protocolli anti contagio.
Non resta che attendere cosa emergerà dal Consiglio dei Ministri, e quali potrebbero essere le misure contenute nel prossimo DPCM. Quel che é certo é che molte categorie ormai al collasso, sarebbero davvero disposte, anche perché ormai molte di loro si sono già ampiamente adeguate ai protocolli, a qualsiasi cosa pur di poter riaprire. I ristori chiaramente sono stati una soluzione tampone, ma oltre a non essere stati sufficienti, a detta degli esercenti, non possono nemmeno proseguire ad oltranza, é necessario poter riaprire in sicurezza le attività chiuse da troppo tempo ormai a causa della pandemia.