Continua a far discutere il 5G in Italia. Nell’ambito della telefonia mobile cellulare si indicano con questo termine le tecnologie e gli standard di quinta generazione successivi a quelli di quarta generazione, che permettono quindi prestazioni e velocità superiori rispetto alle precedenti. Il 16 marzo 2017, il Mise – ministero dello Sviluppo Economico – ha aperto la procedura per l’acquisizione di proposte progettuali inerenti la realizzazione di sperimentazioni pre-commerciali. Le sperimentazioni condotte, monitorate dalle Agenzie ambientali del territorio, hanno fatto emergere elementi comuni di valutazione quali il bisogno di un un nuovo approccio di valutazione delle esposizioni al campo elettromagnetico, e la necessità di norme tecniche specifiche per il 5G, oltre a un aggiornamento del quadro normativo.
Preoccupazioni sono state espresse da alcuni meteorologi, poiché sembra esistere un problema a livello satellitare di interferenze con le frequenze (naturali) rilevate nell’osservazione del vapore acqueo e dell’ossigeno presente in atmosfera, con conseguente rischio di non avere a disposizione informazioni fondamentali per le previsioni a breve termine e per l’allertamento in caso di fenomeni intensi. Il Sistema nazionale di protezione ambientale ha istituito un gruppo di lavoro, e delineato linee guida per rendere omogenei su tutto il territorio nazionale i criteri di valutazione da parte delle agenzie ambientali sul 5G. Gli interrogativi principali, al momento, riguardano la metodologia di misurazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici. L’utilizzo del 5G cambia il paradigma di copertura, facendolo diventare user-centric, cioè centrato sull’utente, un vantaggio dal punto di vista ambientale anche se le caratteristiche di radiazione del 5G rendono più complessa la modellazione mediante software, e riducono notevolmente la significatività dell’attività di rilevazione sul campo dei livelli di esposizione.
L’approccio delle Arpa/Appa per vigilare e controllare in questo senso si devono rivedere in fase preventiva, quella del rilascio del parere di compatibilità della sorgente con i limiti di esposizione, di attenzione e con gli obiettivi di qualità previsti dalla normativa vigente, rilasciato sulla base del progetto presentato dall’operatore cellulare, e in fase di controllo ad impianto attivo. Inoltre, una delle principali criticità che i tecnici Arpa/Appa devono affrontare è legata all’impatto psicologico delle installazioni sulla popolazione. Le antenne con il progredire della tecnologia sono andate sempre più riducendosi per dimensione, peso, e potenza, ma per il 5G si ha bisogno di un maggiore numero di antenne, integrati da amplificatori nel sistema radiante, con un aumento dell’ingombro totale. Le Agenzie saranno quindi chiamate a un maggiore sforzo per offrire una corretta informazione alla popolazione ed evidenziare l’assenza di una correlazione tra l’impatto visivo delle nuove Srb e gli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici generati. Al momento Arpa Campania ha firmato un protocollo di intesa con il Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle tecnologie dell’informazione dell’Università di Napoli Federico II con l’obiettivo di sviluppare attività di ricerca congiunta finalizzata allo studio delle metodologie per l’estrapolazione a massima potenza e su intervalli di 24 ore dei livelli di esposizione.
Simona Cocola