Nel 2018 era stata la volta dell’embrione ibrido uomo-pecora, esperimento americano per creare organi umani utilizzando animali come incubatrici, poiché da decenni si usano, ad esempio, maiali e scimmie per xenotrapianti di organi tra specie diverse, senza alcun risultato positivo, ma con rischi molto gravi per l’uomo. Critici il direttore del Centro nazionale trapianti, e il Comitato nazionale di bioetica, ma il divieto di xenotrapianti, che doveva entrare in vigore nel 2017, è slittato. Poi un caso d’ingegneria genetica sulle scimmie clonate, sempre nel 2018, quando Qiang Sun, direttore del Nonhuman Primate Research Facility dell’Accademia cinese delle scienze, affermava l’impianto di 79 embrioni in 21 madri surrogate, da cui nacquero solo due scimmiette vive su sei gravidanze.
E oggi, nel 2019, l’ultima notizia scioccante arrivata dalla Cina riguarda l’annuncio della prima nascita di ibridi tra scimmia e maiale. A portarla all’attenzione sempre la Lav, Lega antivivisezione. La nascita sarebbe avvenuta presso lo State Key Laboratory of Stem Cell and Reproductive Biology di Pechino secondo la rivista online “New Scientist”. Le chimere – animali creati per ottenere organi da trapiantare nell’uomo – sono nate vive, ma sono decedute nel giro di pochi giorni. Nel 2017, come riportato all’interno dell’articolo della rivista, il team di Juan Carlos Izpisua Belmonte presso il Salk Institute in California aveva creato chimere suino-umane , ma solo una su 100mila cellule era umana, e, per motivi etici, gli embrioni potevano svilupparsi solo per un mese. La preoccupazione è che il cervello di una chimera potrebbe essere parzialmente umano, questo il motivo per cui attualmente lo scienziato Tang Hai e il suo team hanno usato la scimmia piuttosto che le cellule umane.
Adesso, però, una frenata alle sperimentazioni sugli animali arriverà con il divieto di xenotrapianti, che dovrà entrare in vigore in Italia a partire dal 1° gennaio 2020, insieme a quello dei test su animali per le sostanze d’abuso. L’appello della Lav al ministro della Salute Roberto Speranza punta sul non posticipare ancora in Italia questo divieto, al fine di tutelare gli animali, e dare un reale futuro a chi aspetta lo sviluppo di una ricerca seria ed etica che può salvare vite umane. C’è la necessità, secondo la Lav, oltre ad abolire gli esperimenti genetici sugli animali, di fare un’informazione adeguata sull’importanza di donare gli organi e i tessuti, utili alla ricerca. Inoltre, non bisogna dimenticare lo sfruttamento animale con un numero indefinito di impianti eseguiti in uteri di madri stabulate in laboratori per tutta la vita: spesso queste madri perdono il loro cucciolo, e vengono nuovamente ingravidate e analizzate.
Simona Cocola