Nessuna variazione di colore per le regioni collocate in zona rossa e arancione, cioè quelle identificate dal governo e dal Comitato tecnico scientifico con il maggior livello di rischio legato alla diffusione Covid-19 e alla tenuta sanitaria. A sancire il rinnovo delle misure restrittive il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha firmato un’ordinanza che entra in vigore da oggi.
La nuova ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, e sancisce di fatto la permanenza in zona rossa di Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta, mentre la permanenza in zona arancione di Puglie e Sicilia. Fermo restando che, come previsto dal Dpcm, le regioni a dal 27 novembre potrebbero cambiare nuovamente colore e approdare in una fascia di rischio diversa.
Le misure restrittive “sono l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo.” Lo ha affermato Roberto Speranza durante il webinar dal titolo ‘L’Unione europea alla sfida del Covid-19‘.
“È evidente – prosegue Speranza – che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell’ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto a settimana precedente e oggi verranno presentati nuovi dati”.
Secondo il ministro della Salute gli ultimi dati sull’evoluzione dell’epidemia sono confortanti “lasciano intravedere la luce in fondo al tunnel“, ma avverte che sarà necessario continuare a mantenere un “approccio prudente“.
Per ciò che concerne l’arrivo del vaccino anti-Covid in Italia, e più in generale in Europa, sarà compito delle agenzie istituzionali seguire con la massima cautela l’iter per la validazione di vaccini e cure, “ma i dati che vediamo ci lasciano ben sperare”. Sui tempi di consegna Speranza ipotizza che le prime dosi possano arrivare nel Paese nei primi mesi del 2021, e i primi ad essere vaccinati saranno senza ombra di dubbio il personale sanitario e i pazienti ricoverati in ospedale e nelle Rsa.
Carlo Saccomando