MOSCA. Scoprire i segreti dell’energia oscura, la misteriosa forma di energia che occupa il 70% dell’universo e che costituisce il motore che lo fa espandere:è il compito ambizioso del telescopio spaziale russo a raggi X Spektr-RG, lanciato dalla base di Baikonur, in kazakhstan, con un razzo Proton.
Il telescopio è stato realizzato dall’Accademia Russa della Scienze in collaborazione con la Germania, che con l’Istituto Max Planck di Fisica Extraterrestre ha costruito lo strumento principale, chimato e-Rosita (ROentgen Survey with an Imaging Telescope Array) e che segna l’evoluzione della missione tedesca Rosat lanciata nel 1990 per ottenere la prima mappa del cielo ai raggi X. Nei suoi quattro anni di vita operativa il telescopio Spektr-RG (Spektrum-Röntgen-Gamma) dovrà eseguire otto scansioni del cielo a caccia di milioni di nuove sorgenti di raggi X, come i buchi neri super massicci, con l’obiettivo ambizioso di completarne la mappa. “Il progetto era stato proposto più di 30 anni fa, come parte di un piano dell’Unione Sovietica per una serie di ambiziosi ‘grandi osservatori’ sul modello del telescopio Hubble – osserva la rivista Science sul suo sito – ma Spektr-RG è rimasto vittima dei tagli nella economicamente disastrata Russia post sovietica”. Il lancio è finalmente avvenuto dopo un rinvio per motivi tecnici lo scorso 21 giugno. “non è stato un lancio semplice, ma tutto ha funzionato perfettamente”, ha detto il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin.