Mentre alcuni paesi in Europa, Austria e Germania nella fattispecie, hanno introdotto misure restrittive più severe per contrastare la quarta ondata di Covid che sta mettendo in seria difficoltà i sistemi sanitari nazionali, anche in Italia ci si domanda se sia il caso di attuare una politica di contrasto alla pandemia più rigorosa o meno.
Nelle ultime ore Walter Ricciardo, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, avrebbe proposto di irrigidire le misure per il rilascio del Green pass. Nello specifico l’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità avrebbe suggerito di concedere il certificato verde solo a chi è vaccinato oppure guarito dal Covid-19, così come sta avvenendo in Germania e Austria. Mentre verrebbero automaticamente esclusi dal rilascio del Green pass tutti i non vaccinati e non guariti che effettuano un tampone con esito negativo.
Proprio qualche giorno fa il ministro Speranza aveva ricordato come in Italia le terze dosi abbiano superato quota 3 milioni e che tutte le persone che decidono di vaccinarsi per la prima volta danno un’importante contributo alla campagna vaccinale perché rafforzano un po’ di più il Paese. Poi ricorda che non bisogna commettere l’errore di abbassare il livello di guardia: oltre ai vaccini è necessario continuare a utilizzare le mascherine e mantenere il distanziamento.
La proposta verrà discussa in prima battuta dai governatori, che se troveranno una linea comune la porteranno all’attenzione del Governo nel corso della Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro Mariastella Gelmini. Il fronte dei governatori che vuole evitare strette a chi è immunizzato comprende il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimilano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Toti (Liguria), Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia), Giuseppe Occhiuto (Calabria), Vincenzo de Luca (Campania), Donato Toma (Molise), Nicola Zingaretti (Lazio).
Tra le ipotesi studiate dai governatori ci sarebbe quella di consentire attività ricreative solo a chi è vaccinato e quella di superare il limite di quattro persone a tavola nei ristoranti. Misure che varrebbero per la zona gialla, ma anche arancione dove le restrizioni sono severe, con coprifuoco, ristoranti aperti solo per l’asporto e chiusura degli impianti sciistici.
Nonostante sia arrivato l’appoggio da parte del segretario Pd Enrico Letta, Palazzo Chigi non sembrerebbe sposare questa linea: anche se i contagi giornalieri hanno superato quota 10mila, i dati relativi ai ricoveri ordinari e alle terapie intensive sono confortanti. L’esecutivo però potrebbe pensare di introdurre un provvedimento per obbligare il personale sanitario e quello delle Rsa a effettuare la terza dose.
Interrogato sulla questione il sottosegretario PierPaolo Sileri, intervenuto alla trasmissione “L’Italia s’è desta” in onda su Radio Cusano Campus, ha affermato: “Lockdown per non vaccinati? Non è la strategia da attuare con i numeri odierni, può essere valutata in caso di passaggio in zona arancione“. Sileri sposa la linea di Palazzo Chigi e pensa che questa non sia la strategia da attuare con i numeri attuali: “C’è qualche area del Paese che rischia di finire in zona gialla, ma questa non prevede grosse restrizioni, quindi al momento non vi è motivo di fare restrizioni per i non vaccinati. Va tenuta sul tavolo, come tante altre opzioni, ma la situazione è sotto controllo“.