• 18 Novembre 2024
  • LIBRI

“Silent book”, i libri senza parole, e la biblioteca di Lampedusa

LAMPEDUSA. Sette anni fa, nel 2012, nasceva un progetto, promosso da Ibby Italia in collaborazione con Ibby International, volto a ideare una selezione dei migliori “silent book” pubblicati nel mondo, e, allo stesso tempo, costruire una biblioteca per i ragazzi e le ragazze di Lampedusa. Jella Lepman ha fondato nel 1953 questa organizzazione internazionale no-profit, di cui Ibby Italia è la sezione nazionale, con lo scopo di facilitare l’incontro tra libri, bambini e bambine, e ragazzi e ragazze.

Le domande, però, sono: perché proprio Lampedusa, e, cosa sono i silent book? L’isola italiana è diventata in questi ultimi anni un simbolo dell’immigrazione, visti i continui sbarchi, e, per Ibby, l’emblema di tutti i luoghi remoti e di frontiera. I libri rappresentano in questo modo il mezzo per portare all’attenzione delle istituzioni e della società civile i bisogni dei più piccoli, che crescono lontano dalla lettura e da quei principi di rispetto e comprensione dell’altro che la lettura è in grado di stimolare.

A Tale of Night Fears di Anastasia Suvorova

I libri senza parole sono muti: ciò che si narra è affidato solo alle immagini, e alla capacità di raccontare le storie attraverso esse. Si leggono ai bambini osservando i disegni che contengono, provando a domandare loro cosa succede in quell’immagine, e inventando insieme una storia, per mezzo di una lettura condivisa, aiutando i piccoli a interpretare ciò che vedono.

I risultati, tra gli altri, ottenuti da Ibby, riguardano la realizzazione dell’unico fondo esistente in Ibby di silent book, e dei Camp di promozione della lettura; corsi di formazione in merito a questi libri particolari; la pubblicazione di titoli che raccontano la storia della nascita della Biblioteca Ibby di Lampedusa.

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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