Il Movimento 5 stelle ha deciso: dopo la riunione del Consiglio nazionale i pentastellati quest’oggi non voteranno la fiducia al Dl Aiuti al Senato. Si tratta di una decisione che rischia di scatenare una crisi di governo, anche se calcolatrice alla mano i numeri nella maggioranza ci sarebbero sia a Palazzo Madama che a Palazzo Chigi. Anche senza i 62 del M5s la maggioranza avrebbe ancora 214 senatori su 321, mentre alla Camera senza i 105 pentastellati la maggioranza potrebbe contare su circa 455 deputati su 630.
A quanto pare il presidente M5s Giuseppe Conte si è trovato di fronte ad un bivio cruciale: chiedere di votare sì nell’Aula di Palazzo Madama ai suoi rischiando un’ulteriore spaccatura all’interno del Movimento e compromettendo inevitabilmente la sua leadership; oppure assecondare coloro i quali da giorni spingevano per una rottura definitiva con Palazzo Chigi. Non sono bastate neppure le aperture del premier Draghi, con le promesse di un nuovo patto sociale e di nuove misure contro i bassi salari a convincere i più scettici.
“Chiederemo di fare una verifica per capire se questa maggioranza c’è ancora o no“, è il commento espresso in tarda serata il segretario del Pd Enrico Letta, secondo cui è “evidente che la scelta annunciata da Conte e dal M5s rimette in discussione molte cose, e in una maggioranza così eterogenea ci sono dei distinguo. Ma io non mi preoccupo, esiste il voto di fiducia che è fondamentale“.
Opinione condivisa anche dal ministro degli Esteri e leader Ipf Luigi Di Maio: “Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro“.
Immediata la replica della Lega che nel caso in cui si aprisse una crisi sarebbe orientata verso le elezioni anticipate: “Se i 5Stelle escono dall’Aula, la maggioranza non c’è più: basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani“. E Giorgia Meloni aggiunge: “Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!“.
Per Forza Italia la vicepresidente del gruppo al Senato, Licia Ronzulli, afferma: “Il Paese non può rimanere ostaggio di un movimento che dice tutto e il contrario di tutto il cui leader, oltretutto, è stato presidente del Consiglio dal 2018 al 2021. Mettere in crisi questo governo proprio adesso, quando ci attende un autunno infuocato, è totalmente irresponsabile. A Forza Italia e al centrodestra converrebbe andare a votare già domani, ma poniamo l’interesse del Paese al primo posto e crediamo che con la guerra in Ucraina, l’inflazione, il caro energia, l’aumento del costo della benzina e con in gioco i fondi del Pnrr, andare al voto sarebbe un piccolo disastro“.