Nell’auto bruciata di Sabrina Beccalli, scomparsa a Crema lo scorso 15 agosto, sono stati ritrovati frammenti che verosimilmente appartengono a un dito e a una teca cranica. È quanto emerge dalla ispezione sulla Panda semidistrutta della 39enne effettuata dalla anatomopatologa Cristina Cattaneo, consulente della Procura di Cremona, assieme al pm Lisa Saccaro e ai consulenti della difesa guidati da Luciano Garofano.
I consulenti, che hanno preso 60 giorni di tempo, con le loro analisi potrebbero sciogliere il mistero che dura dallo scorso Ferragosto: per i carabinieri la donna e’ stata uccisa dal 45enne Alessandro Pasini, in carcere a Monza accusato di omicidio e soppressione di cadavere. L’uomo invece, si è sempre difeso, sostenendo che Sabrina è morta per overdose nell’appartamento della sua ex compagna e che lui, “preso dal panico”, avrebbe caricato il corpo, avvolto in una coperta, sulla Panda della stessa vittima per poi dar fuoco all’auto.