Dopo due anni il cerchio si è finalmente chiuso su una vicenda che ha dell’incredibile. Del resto la tipologia di refurtiva da sempre è ambita da collezionisti ed antiquari italiani e non solo. Presentandosi come restauratori di beni culturali ecclesiastici hanno messo a segno un centinaio di estorsioni e truffe ai danni di diversi istituiti della Chiesa e ignari sacerdoti.
Dalle prime luci dell’alba, nel centro-nord Italia, è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che stanno eseguendo 8 misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Oristano, nei confronti di un gruppo criminale di etnia rom che prima in Sardegna e poi in altre regioni del Paese ha portato avanti la sua azione criminale. L’operazione, denominata Res Ecclesiae è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano. La banda era composta da circa 13 persone.
Le indagini sono state avviate a fine del 2017 e hanno consentito di tutelare l’immenso patrimonio culturale ecclesiastico che, altrimenti, avrebbe potuto essere irrimediabilmente danneggiato dagli interventi approssimativi effettuati da persone prive di qualsiasi qualifica professionale nel settore. Eseguite oggi anche tre perquisizioni e sequestri preventivi di immobili, terreni, conti correnti e polizze.