• 21 Novembre 2024
  • INTERVISTE

Segnale Aiuto: Gengle ed il video contro la violenza domestica

Giuditta Pasotto, scrittrice presso l’Huffington post, nonché presidente di Gengle onlus, genitori single, si è fatta portavoce di un video che sta diffondendo un messaggio davvero importante contro la violenza domestica. Lo scopo quello di far apprendere anche in Italia un gesto semplice che si é diffuso in Canada e che potrebbe salvare la vita di chiunque si trovi in condizione di emergenza in casa.

Il video, che al fondo dell’articolo vi riproporremo, esplicita i passi, 3 e molto semplici, per poter imparare il gesto, ma soprattutto spiega cosa fare qualora qualcuno ci facesse una richiesta di aiuto in tal senso. Della nobile iniziativa ne parliamo con Giuditta Pasotto, autrice del video che si sta diffondendo rapidamente sui social e tra i gruppi whatapp, che ci ha gentilmente concesso questa intervista in esclusiva.

Intervista esclusiva

Giuditta, il tuo video che ho ricevuto casualmente su Whatapp, si sta diffondendo rapidamente nelle chat delle scuole, a dimostrazione che il tema di cui tratti, ossia la violenza domestica, è molto sentito e non lascia indifferenti, soprattutto le donne. Tu stessa lanciando il video sulla tua pagina Facebook hai scritto ‘Oggi puoi fare la differenza per qualcuno’ . É noto purtroppo che questo periodo di isolamento sociale ha peggiorato alcune situazioni familiari già viziate e sono aumentati anche i numeri di femminicidi. Da questo video cosa dobbiamo imparare? Quale é il gesto silenzioso che potrebbe indicarci una richiesta di aiuto?

Nella mia esperienza con gengle il problema più grande delle donne vittime di violenza è l’isolamento sociale. Molto spesso quando il rapporto all’interno di una coppia è squilibrato, chi è vittima tende anche a sentirsi in colpa. È uno strano meccanismo che viene messo in atto da un carnefice manipolatore su un soggetto fragile.

Ho trovato l’idea del gesto geniale e ho iniziato a rilanciarla da luglio dello scorso anno, perché penso che per chiamare la polizia o l’1522 serva una forza ed un percorso personale davvero importante, mentre un gesto di aiuto così veloce può essere lanciato sull’onda dell’emotività e quindi può dare il via ad un percorso di presa in carico del problema che non può più essere ignorato. Paragona questo gesto al coperchiò del vaso di Pandora. Una volta scoperchiato non sei più sola, come qualcuno nel mondo che sa, e che non potrà più far finta di nulla!

Il gesto per segnalare a qualcuno che si ha bisogno di aiuto è molto semplice: basta alzare la mano come per salutare, tenendo le dita unite, successivamente mettere il pollice all’interno della mano e chiudere le dita sul pollice stesso”.

Da dove nasce l’ iniziativa e perché come Gengle hai deciso di fartene promotrice?

“Il gesto è stato lanciato in Canada a maggio 2020 ma la campagna non ha avuto un eco così forte. Ho trovato l’idea geniale come dicevo e ho deciso di farmene promotrice in Italia. Ho realizzato il video è l’ho pubblicato a luglio, ma è diventato virale solo ieri. In Gengle ho conosciuto tantissime donne vittime di violenza e anche qualche uomo, e questo mio impegno è dedicato ad ognuno di loro”.

Cosa bisogna fare qualora ci accorgessimo che qualcuno ci sta chiedendo aiuto, quali numeri conviene chiamare, a chi dobbiamo rivolgerci per essere tempestivi nell’ intervenire?

“Alla fine del video avevo riportato TUTTI i numero di emergenza esistenti in Italia, ma mi è stato chiesto di rimuoverli, il link ai numeri comunque è questo: https://gengleonlus.org/no-alla-violenza/ io consiglio, se di notasse qualcuno che ci fa questo gesto, di chiamare l’1522 o i carabinieri”.

Credi che questa campagna di sensibilizzazione possa, se condivisa, raggiungere il suo scopo: non far più sentire solo nessuno? O ti poni un altro obiettivo ?

“Lo spero di cuore, ti dico che solo ieri sera mi hanno scritto in privato una trentina di donne che sono state in passato vittime di violenza, alcune mi hanno mandato messaggi in lacrime, altre mi hanno detto: io ci sono, mi faccio portavoce con te.

Il video è diventato virale ed é stato condiviso da uomini, donne e bambini, questo è un chiaro segnale che qualcosa di Smart e veloce servisse per sensibilizzare sul tema e darne un eco immediato. Mi auguro che questo serva sempre più per dare la forza a chi é vittima di violenza, siano essi donne, uomini o bambini, di denunciare i propri ‘carnefici’. Insieme si può fare tanto, ne sono certa!”

Grazie mille Giuditta per questa preziosa intervista e per averci spiegato il significato del video e soprattutto del gesto.

Grazie a te Erica ed a voi de ‘Il valore Italiano ‘ per aiutarmi nella diffusione dello stesso, insieme, se non ci si gira sempre dall’altra parte, facendo finta di non vedere, si può fare davvero tanto e salvare molte vite”.

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Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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