Secondo femminicidio in poco meno di una settimana nel vicentino. L'ultima vittima è una ragazza di 21 anni. Sgomento delle istituzioni
Non si ferma la lunga scia del sangue delle donne. Nel vicentino siamo del secondo femminicidio in cinque giorni. Questa volta è toccato a Alessandra Zorzin, una ragazza di 21 anni, madre di una bimba di due, residente a Montecchio Maggiore.
La donna è stata uccisa nella mattina di ieri 15 settembre. Il responsabile dello scempio è Marco Turrin, una guardia giurata di 38 anni. Dopo aver tentato la fuga per l’intera giornata, si è suicidato nella sua auto.
Ieri mattina come accadeva da qualche tempo, l’uomo una guardia giurata di Vigodarzene nel padovano, ha suonato alla porta della ragazza che non era a Vicenza nel negozio dove lavorava come parrucchiera. Era sola, il marito al lavoro e la figlia la nido. I vicini hanno sentito un litigio, delle urla e infine un rumore sordo. Quel tonfo li ha insospettiti e mentre l’omicida si allontanava in tutta calma, hanno suonato alla porta di Alessandra.
Nessuno rispondeva i vicini sono stati costretti a chiamare il marito per informarlo su quanto avevano visto e sentito. Il marito si è precipitato a casa e ha trovato Alessandra stesa sul letto, priva di vita. Ha chiamato subito i carabinieri che una volta arrivati hanno appurato che la famiglia viveva a Montecchio da un anno e mezzo e tutto pareva scorrere bene. Niente avrebbe fatto presagire una simile tragedia.
Solo cinque giorni freddata a colpi di pistola dal marito Pierangelo Pellizzari era toccato a Rita Amenze, nel parcheggio dell’azienda di Noventa Vicentina dove lavorava. Le donne della Cgil di Vicenza stavano organizzando una fiaccolata per Rita quando è giunta la notizia dell’assassinio di Alessandra.
Il sindaco di Montecchio Gianfranco Trapula racconta che gli abitanti sono sconvolti. Il Presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco invita i colleghi sindaci a mettere le bandiere a mezz’asta per ribadire ” la ferma condanna delle istituzioni venete contro ogni forma di violenza e impegno a promuovere concretamente la cultura del rispetto.“